Cronaca

Caldo, fiumi ‘sorvegliati’ e Coldiretti
ai Consorzi: ‘Serve surplus per irrigare’

“Sorvegliati speciali” per l’agricoltura i laghi lombardi e il fiume Po: negli ultimi sette giorni le altezze idrometriche dei principali bacini lacustri della regione hanno registrato cali compresi tra  7 e 30 centimetri. Lo rivela un’analisi della Coldiretti Lombardia su dati degli Enti Regolatori in concomitanza della nuova ondata di caldo che sta stringendo in una morsa l’Italia e che crescerà nei prossimi giorni. In una settimana il lago Maggiore è passato da 119.7 a 104.6 centimetri (-15.1 centimetri), il lago di Como da 51.3 a 36.9 centimetri (-14.4 centimetri), mentre quello di Garda è sceso da 94 a 87.3 centimetri (-6,7 centimetri). Il record negativo va al lago d’Iseo, diminuito di 29,6 centimetri passando da 53.5 a 23.9 centimetri, con un meno 55,3%. La prima decade del mese di luglio – spiega la Coldiretti regionale sulla base dei dati Ucea – ha fatto registrare in Lombardia temperature da record, con valori per le minime e le massime superiori di 3,5 gradi alla media del periodo. Secondo i dati di Arpa Lombardia, le riserve d’acqua contenute nei bacini di Como, Idro, Garda e Iseo all’inizio del mese erano inferiori alla media del periodo del 20,5%. Una situazione che sta influendo anche sui fiumi come il Po (che stamattina al Ponte della Becca a Pavia faceva segnare -3,32 metri sotto lo zero idrometrico con un calo di circa 30 centimetri rispetto a venerdì scorso), l’Adda e l’Oglio. “Per ora la situazione irrigua è sotto controllo – spiega Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia – ma non sappiamo quello che potrebbe succedere se caldo e mancanza di piogge in montagna dovessero continuare”.

Problemi vengono da tutta la Lombardia. In particolare nella nostra provincia – secondo Coldiretti Cremona – l’acqua irrigua incomincia a scarseggiare a seguito dei cali fatti registrare nel lago di Como che alimenta l’Adda e nel lago di Iseo che alimenta il fiume Oglio, così come preoccupa il calo di acqua del fiume Po.

“Riceviamo molte segnalazioni di agricoltori che denunciano una maggiore necessità di acqua irrigua in questo periodo di alte temperature e di maggiore esigenza delle colture. Non intendiamo creare inutili allarmismi, ma è necessario prendere seriamente in considerazione il problema” dice Paolo Voltini, Presidente di Coldiretti Cremona. “Ribadiamo quindi il nostro appello agli enti interessati, a partire dai consorzi irrigui e alla Regione Lombardia, perché mettano in atto tutte le azioni necessarie a garantire il necessario fabbisogno. Se dovesse continuare a lungo il periodo senza precipitazioni, saranno necessarie maggiori fasi di irrigazione da parte delle imprese, con un consumo straordinario di gasolio agricolo. Per questo all’Amministrazione provinciale abbiamo anche chiesto un attento monitoraggio per valutare la necessità di straordinarie assegnazioni di gasolio agricolo”.

Tutto questo – spiega Coldiretti Lombardia – in un momento in cui il mais, che occupa circa 330mila ettari in tutta la Lombardia, è nella sua fase di massimo sviluppo, il riso, presente in regione su 95mila ettari, viene bagnato in vista dei raccolti di settembre e frutta e verdura sono in fase di maturazione e raccolta. Mentre nelle stalle, a causa dell’afa, le mucche stanno producendo il 10% di latte in meno, i maiali saltano pasti per inappetenza e le aziende spendono di più per far funzionare ventilatori, doccette e impianti di climatizzazione.

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