Carenza personale, Cisl
‘Siamo noi la vera
benzina del tribunale’
Sul problema della carenza del personale in tribunale è intervenuto Luigi Rinaldi, rappresentante Rsu Cisl di Cremona, a nome dei lavoratori giudiziari. Per Rinaldi, “il problema maggiore riguarda soprattutto la carenza di organico del personale giudiziario. Da un lato l’organico dei magistrati va man mano adeguandosi: su 20 previsti, 17 sono in servizio e uno in arrivo. Ma dall’altro, dalle 39 unità di personale, per imminente pensionamento si passerà a 38”. “I numeri”, per Rinaldi, “la dicono lunga sul divario tra i due organici. Personale non sufficiente, in una situazione normale neanche a svolgere l’ordinaria amministrazione e a garantire tutte le udienze necessarie per il buon andamento della macchina giudiziaria. Solo il sacrificio e l’impegno oltre l’orario di lavoro previsto permettono di garantire il minimo essenziale. Tutto questo con conseguenze negative sullo stato psicofisico dei lavoratori. Tutto il settore penale andrebbe riorganizzato, assegnando al gip e al gup il funzionario, indispensabile nella coordinazione dei settori”. Per Rinaldi, “mancano i locali per i magistrati e i locali per le udienze, andrebbero meglio gestite le udienze in concomitanza delle ubicazioni delle rispettive cancellerie. E cosa dire del giudice di pace: 5 giudici in servizio con solo 4 dipendenti e un direttore amministrativo.
La mancata riqualificazione del personale ha inciso molto sull’attuale disagio in cui versa il tribunale di Cremona”. “Ormai”, prosegue Rinaldi, “si è perso il conto di quante riforme siano state calate dall’alto da governi di diverso colore, ma i risultati sono stati sempre gli stessi . Tribunali sempre più nel caos, strutture sempre più inefficienti e personale amministrativo sempre più in estinzione. A peggiorare la situazione sono stati gli accorpamenti e la soppressione di diversi tribunali che più che risparmi hanno moltiplicato i problemi”. “A ciò”, spiega Rinaldi, “si è pensato di sopperire con l’ampliamento dell’organico dei magistrati, e successivamente introdurre i tirocinanti per supportarli nella funzione giurisdizionale anche al fine di ridurre l’arretrato. Risultati: spese sempre in aumento, il legislatore ha pensato di far correre la macchina senza benzina, semplicemente cambiando la distribuzione e l’olio motore (nuovi magistrati e tirocinanti)”. “Tutti si dimenticano invece del personale amministrativo”, continua Rinaldi, “la vera benzina che fa andare il motore giustizia. Eppure è l’unico a non avere avuto il sacrosanto diritto di vedersi riconosciuto il miglioramento della propria carriera con la riqualificazione”.
Per quanto riguarda infine i trasferimenti a seguito di interpello, per Rinaldi “è giusto dar corso ad un accordo contrattuale che veda i trasferiti a domanda poter rientrare nelle sedi più vicine a casa. Quindi sarebbe ora di non far ricadere oggi su questi ultimi carenze strutturali del sistema giustizia e che ormai sono croniche. Si vuole ricordare che se si vuole avere una pubblica amministrazione efficiente bisogna motivare e gratificare coloro che lavorano con cura e dedizione, principio, questo, che i lavoratori giudiziari vogliono difendere unitamente al mantenimento del sistema giustizia nell’ambito pubblico, tenendo lontana ogni forma ambigua di ingresso di privati sotto qualsiasi forma nei tribunali italiani”.
Sara Pizzorni
© RIPRODUZIONE RISERVATA