Politica

Bonaldi, Scrp e la gara per i rifiuti
La sindaca risponde, Grassi replica

Il sindaco di Crema, Stefania Bonaldi;

nell’articolo, il collega Antonio Grassi

CREMA – Scrp (Società cremasca reti e patrimonio) se non nell’occhio del ciclone, di certo sotto la lente d’ingrandimenti per il suo operato e per quanto sta facendo per l’emissione del prossimo bando che deve assegnare la raccolta dei rifiuti del cremasco, un bando da 150 milioni di euro, per i prossimi cinque anni. Abbiamo chiesto al sindaco Stefania Bonaldi, come rappresentante del comune che in Scrp ha più peso, alcune precisazioni su quanto sta accadendo.

Con il caldo è scoppiato il problema di Scrp. Consulenze per stendere il bando della gara d’asta per la gestione dei rifiuti. Qualcuno dice che sono troppi e si spenderanno troppi soldi. A parte che nessuno ha detto la cifra, lei cosa ne pensa.
“Scrp, su mandato dei sindaci del Cremasco, sta predisponendo una gara d’appalto per il servizio di igiene urbana. Comprendo benissimo che dall’esterno i cittadini possano nutrire perplessità rispetto alla necessità di diverse  consulenze qualificate; mi sorprende quando le perplessità le mostrano politici o amministratori di lungo corso. Il servizio di raccolta e igiene urbana è un servizio delicatissimo, entra nelle case di tutti i cremaschi, si pone obiettivi ambiziosi perchè punta al miglioramento qualitativo della raccolta (con incremento della differenziata), prevede l’utilizzo di tecnologie molto avanzate per l’effettuazione del servizio. Stiamo parlando dunque di un capitolato che deve prevedere standard qualitativi molto elevati e che va steso da persone con competenze e professionalità specifiche; inoltre la gara è per un servizio di 5 anni, rinnovabile per altri 5, per un valore stimato di circa 150 milioni di euro, ci mancherebbe che i sindaci non pretendessero un presidio qualificato; ricordo peraltro che i consulenti sono stati scelti con un bando, con massima garanzia di trasparenza e qualità”.
E’ vero che stato ingaggiato anche una project manager per seguire le procedure della stesura della gara d’asta anziché utilizzare risorse interne?
“Sì. la società si avvale di due consulenze,  oltre al team di consulenti per la stesura del capitolato e dei documenti tecnici di gara c’è un project manager che presidierà la procedura  di appalto, con la formula, non semplicissima ma ritenuta di garanzia, del dialogo competitivo. Il project manager è la  dottoressa Marina Ristori, ex DG della Provincia di Cremona, dalla comprovata esperienza in gare di questa portata”.
Comunque, il costo delle consulenze è di 84mila euro, ai quali vanno aggiunti i costi del projecr manager. Le sembra normale che le ultime quattro gare d’asta siano andate deserte (Canile e piscina).
“Be’, intanto lei ne cita due, ma comprendo la battuta in quanto erroneamente un quotidiano qualche giorno fa parlava anche di due gare per il bocciodromo andate deserte, in verità per le bocce non ne è stata fatta nemmeno una, ma si sono avviate interlocuzioni con soggetti potenzialmente interessati (per la verità della gara per il bocciodromo ne ha parlato l’assessore Matteo Piloni, in merito alla mancata assegnazione della sala ai musulmani, ndr) . Circa il canile, si trattava di un servizio delicato da svolgere in loco e non era scontato recuperare competenze adeguate; mi pare tuttavia che l’affidamento alla Clinica Veterinaria del Dott. Bettinelli stia mostrando un ottimo esito, nonostante i gufi non manchino. Quanto alla piscina, abbiamo posto condizioni di partecipazione troppo esigenti, ma è la prova che vogliamo ricollocare i servizi senza svenderli, come era stato detto sin dall’inizio. Anche qui voglio precisare che l’interesse dei tre soggetti gestori inizialmente  candidatisi a partecipare non è affatto venuto meno. Riproveremo”.
Come mai ha chiesto riservatezza sui contenuti delle assemblee dei sindaci quando solitamente   i giornalisti sono ammessi (in ogni caso nella riunione successiva alla sua lettera, quella di Pandino del 5 giugno, era presente un giornalista tra il pubblico). Non le sembra incoerente tutto questo?

“La situazione è un pò diversa. Io contesto il metodo di un sindaco che partecipa alle assemblee di SCRP e poi scrive come opinionista su un quotidiano locale trattando le tematiche affrontate. E rappresentando la realtà in modo talora fuorviante. Siamo di fronte ad una gara delicatissima e appetibilissima, per le ragioni che ho spiegato sopra, personalmente credo siano necessarie più sobrietà e più responsabilità. Non si tratta di nascondere nulla ai cittadini. I documenti di gara saranno resi pubblici, così come sono accessibli gli atti di indirizzo assunti dai consigli comunali, ma vedere riportati passaggi dell’assemblea dei sindaci che si confrontano con i consulenti, ridicolizzando il nostro lavoro ed esaltando polemiche che non esistono, lo ripeto, non esistono fra gli amministratori, non fa bene a nessuno. E non fa un buon servizio all’informazione. Comunque suggerisco di sentire anche altri sindaci, non voglio certo arrogarmi il diritto di parlare per tutti. Ci mancherebbe”.
Come mai lei si sente di assumere delle responsabilità di Scrp? Lei sarà anche il sindaco che ha la quota più consistente, ma se Scrp sbaglia, lei è parte lesa come tutti gli altri e come tutti i cittadini.
“Non mi sto assumendo delle responsabilità di Scrp, c’è un valido consiglio di amministrazione  per questo, ma vorrei chiarire che non ci sono proprio parti lese, nè i Comuni nè i Cittadini. Scrp è la società dei comuni cremaschi, semplicemente dico che dovrebbe essere interesse di tutti i sindaci (ed infatti lo è quasi all’unanimità) che essa lavori per il bene del territorio e secondo gli indirizzi assegnati. Cosa che sta facendo, e che non è semplice. Ha ereditato situazioni complesse, posizioni debitorie importanti, ha ricevuto indirizzi precisi, condivisi,  volti alla dismissione di assets societari e la presa in carico di nuove responsabilità. Canile, Caserma dei VVFF, Gara rifiuti, Ricollocazione del teleriscaldamento, Affidamento della piscina di Crema. Il carnet mi pare nutrito e non di poco conto. Sta lavorando per perseguire questi obiettivi, lasciamola lavorare, punto”.

L’intervista rilasciata dal sindaco ha provocato la reazione di Antonio Grassi.

«Sta lavorando per perseguire questi obiettivi, lasciamola lavorare, punto». Punto un corno. La Scrp non è un tram e il manovratore può essere disturbato, con buona pace del sindaco Stefania Bonaldi. Può essere disturbato eccome, soprattutto se a disturbalo è un socio della Scrp stessa.

«Scrp è la società dei comuni cremaschi, semplicemente dico che dovrebbe essere interesse di tutti i sindaci (ed infatti lo è quasi all’unanimità) che essa lavori per il bene del territorio e secondo gli indirizzi assegnati». Oilalà  dica quali sono i sindaci che non vogliono che Scrp  non lavori bene per il  territorio. Probabilmente si riferisce a quelli che vogliono che Scrp lavori meglio.

«Io contesto il metodo di un sindaco che partecipa alle assemblee di SCRP e poi scrive come opinionista su un quotidiano locale trattando le tematiche affrontate. E rappresentando la realtà in modo talora fuorviante». Lei può rilasciare le interviste e gli altri sindaci no?  O l’intervista non è un’opinione?  O è buono solo quello che è in linea con il suo pensiero e il resto è fuorviante? Per adesso, non è ancora stato ripristinato il Minculpop.

Per cortesia, indichi i punti dove il sindaco opinionista  ha riportato la realtà in modo fuorviante con una precisazione: non può essere considerato fuorviante quanto non collima con le sue idee e la sua linea.   Idee, per carità, rispettabilissime del socio con maggior peso specifico in Scrp ma, non per questo, tali da ritenerle  un dogma.  Stefania Bonaldi  non è ancora il Papa  che parla ex cathedra. E’ il sindaco di Crema.  Se ne faccia una ragione e stia serena.

Che non sia infallibile lo dimostra la vicenda  sulla caserma dei vigili del fuoco.  Ricordo che, mentre tutti i sindaci, il sottoscritto compreso (l’ho fatto mettere a verbale) erano d’accordo sulla necessità di realizzarla,  c’era una divergenza di opinioni su chi l’avrebbe pagata.  Lei sosteneva, a  spada tratta, che il conto dovevano saldarlo i comuni.  Io e il sindaco di Spino d’Adda, Paolo Riccaboni,  affermavamo che, secondo la legge,  a sborsare i soldi  doveva essere il Ministero. Passò la linea della Bonaldi con il solo mio voto contrario e con Riccaboni che non partecipò alla votazione.  Circa un mese dopo o poco più  tale votazione, contrordine compagni: il ministero avrebbe pagato. Fuorviante la mia opinione di allora?

Un dettaglio: perché  non ha confermato al giornalista le cifre delle consulenze: sono superiori?  I cittadini hanno diritto di sapere.  O no?  Perché non accenna al possibile conflitto d’interessi? Perché… lasciamo perdere   Gli altri, tanti  perché nel prossimo articolo…fuorviante.

 

E, infine, un’ultima puntualizzazione del sindaco Bonaldi

“Dall’accaloramento del sindaco opinionista Grassi abbiamo la conferma di averlo punto sul vivo. Francamente non ritengo che il tema sia un dibattito fra la sottoscritta e Grassi, le cui opinioni ci sono note visti i canali privilegiati di comunicazione di cui dispone. Sarebbe invece interessante ascoltare l’opinione di altri colleghi sindaci per ampliare il dibattito con altre voci per offrire ai cittadini che leggono quanti più elementi di conoscenza e valutazione”.

Pier Giorgio Ruggeri

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