Feste e turismo

Archeosapori dello Sraffa
al padiglione Italia di Expo

La delegazione dello Sraffa a Expo

CREMA – Sabato scorso al terzo piano di Padiglione Italia, all’Expo 2015, c’è stata la presentazione del progetto Archeosapori da parte di una delegazione di alunni e docenti dell’Istituto Sraffa. Archeosapori, che nei mesi scorsi ha ricevuto un importante riconoscimento quale prima scuola lombarda con percorso enogastronomico nel progetto promosso dall’ufficio scolastico regionale, ha ripreso e attualizzato il ricettario della Roma imperiale di Marco Gavio Apicio, riproponendo una serie di piatti, attraverso l’utilizzo di ingredienti quali la colatura di alici, il cui padre nobile è proprio il garum, tipica salsa usata come condimento dai romani. La delegazione dello Sraffa era composta da una decina di studenti delle classi coinvolte, guidati dai docenti ideatori Michele Perna e Ferdinando Sapienza e dai colleghi Domenico Tecchia, Gloria Torrese e Fabrizio Tiriticco. La presentazione che si è tenuta presso l’apposito spazio riservato al Progetto Vivaio Scuole ha visto la presenza di Patrizia Galeazzo responsabile Progetto Scuole di Padiglione Italia, Riccardo Garosci, presidente Comitato Expo Scuola del Miur, e del noto chef Pasquale Torrente, che partito da Cetara in provincia di Salerno, sta esportando anche nel territorio lombardo la riscoperta della colatura di alici, impiegata nella preparazione di varie pietanze. Torrente, che si è complimentato con lo Sraffa ed il suo dirigente Ernesto Abbà, si è detto disponibile a tenere una lezione agli alunni del corso enogastronomico, sul mondo della ristorazione e sugli aspetti gestionali della sala. “Il concetto di Archeosapori è piaciuto ai vari referenti del sistema Vivaio Scuole – afferma Perna – i quali ci hanno proposto un piccolo allestimento nei prossimi mesi, in modo da poter offrire una degustazione delle ricette che abbiamo realizzato, consultabili sul sito www.progettoarcheosapori.com. Tuttavia, per adesso nulla è deciso e speriamo di riuscire a fare questo entro la conclusione di Expo”.

Ma il progetto dello Sraffa non si chiude con la presentazione di sabato scorso, perché l’obiettivo è quello di proseguire, tenendo conto anche della numerosa presenza di ragazzi provenienti dai paesi sudamericani: “Stiamo pensando di continuare sul filone della cucina storica, spostando l’attenzione verso la cucina sudamericana di Aztechi, Maya e Inca, proprio perché – conclude Perna – questo progetto nasce a scuola, per e con i ragazzi, ed in questo contesto cerchiamo di dare il nostro contributo all’integrazione tra culture diverse, con la cucina quale fattore inclusivo”.

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