Cronaca

“Progetto non emblematico?
Non lo facciamo più”

Chicco Zucchi, presidente dell’Ac Crema

CREMA –  Ore 11.30, nella sede dell’Ac Crema va in scena lo Zucchi furioso. E, per quel che si dice, ne ha tutte le ragioni. E tutto gira intorno a una parola che in questi giorni è diventata di moda: emblematico. Perché attorno a questa parola gira un finanziamento a fondo perduto di un milione e mezzo di euro. Però, attenzione, ridurre il tutto a questa parola non è esatto, perché c’è di più. Molto di più. In primis, che il progetto Pierina non si fa più perché viene a mancare la necessaria fiducia tra amministrazione, sindaco Stefania Bonaldi in prima persona, e la società del Crema, che ha pronto un progetto milionario per rimettere a nuovo un’area del comune da anni abbandonata. La conferenza stampa indetta dal Crema per mettere i puntini sulle i sulla vicenda non va mai giù pesante. Però la società fornisce tabulati telefonici e sms tra sindaco e presidente dove si evince facilmente la storia dell’emblematico. E la burrasca tra i due protagonisti si consuma in pochi giorni, giusto dal 20 gennaio al 3 febbraio, quando una vicenda d’amore passa attraverso pochi sms a odio. Il 20 gennaio Zucchi invita il sindaco alla presentazione del progetto Pierina Crema sporting park. Lei accetta e poi, neppure un’ora più tardi, rifiuta e rilancia, perché, sempre tramite sms, avverte il presidente che è necessario incontrarsi perché ci sono sviluppi sulla Pierina. Primo campanello d’allarme. Ci sono ancora alcuni sms, ma la botta arriva il 21 gennaio, quando, stavolta con una telefonata, il sindaco avverte il presidente che emblematico diventa un altro progetto. Naturalmente Zucchi se la prende e chiede spiegazioni che gli verranno fornite il 2 febbraio, appuntamento che viene spostato al 3. Nel frattempo, faraonica presentazione del progetto al Palabertoni, il 31 gennaio, davanti a un sacco di persone, comunicazione delle tappe per la realizzazione del progetto che deve vedere già qualcosa di pronto nel prossimo settembre, sempre dopo essere passati attraverso un bando comunale, la vittoria del quale è conditio sine qua non per attuare l’intero progetto. Incontro il 3 febbraio, dove il sindaco comunica allo staff del Crema, completamente schierato, il cambio di rotta, assumendosene la responsabilità, ma chiudendo a ogni discussione, ma augurandosi che il progetto vada avanti.

Conclusione: il Crema cerca un’area di privati dove esportare in toto il progetto. Ormai, non ci si fida più di questa amministrazione.

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