Consiglio comunale aperto
La polemica si infiamma
Il cancello d’accesso con la segnalazione della telecamera
CREMA – Tutti contro tutti per il consiglio comunale aperto di venerdì sera. Il centro destra si lamenta, il centro sinistra fa spallucce. Nelle polemiche intervengono esponenti politici, il comandante dei vigili, cittadini che lamentano il fatto di essere stati lasciati fuori. Quel che è certo è che un evento di questo genere avrebbe dovuto essere pensato in modo diverso. Se davvero si voleva dare la parola alla gente e ascoltare che cosa avesse da dire la città.
A lanciare il guanto di sfida è stato per primo l’avvocato Martino Boschiroli, esponente Udc, il quale, in una conferenza stampa ha affermato di essere stato lasciato fuori. Nella medesima conferenza Violetta Prando afferma: “Ero davanti ai cancelli chiusi alle 20. Le porte si sono aperte alle 20.02 e sono entrate 35 persone, al massimo 40. Una alla volta, mostrando la scarta d’identità. Poi, alle 20.10 circa i cancelli si sono chiusi perché non c’era più posto”. Interviene Boschiroli che rivela: “Alle 20.15 e alle 20.17 ho chiamato Antonio Agazzi, informandolo che molta gente era fuori e non poteva entrare e chiedendogli se non fosse il caso che l’opposizione abbandonasse l’aula”.
Tutto questo ha provocato la reazione del capo dei vigili, Giuliano Semeraro, che ha risposto piccato all’avvocato Boschiroli mettendo in dubbio la sua presenza ai fatti e sostenendo: “Riaffermo l’assoluta infondatezza nella ricostruzione del sig.Boschiroli di cui sono convinto non ne sia stato testimone oculare evitandomi così ulteriori seguiti che mi metterebbero nella spiacevole condizione di esibire copia delle immagini provenienti dalle telecamere di video sorveglianza li collocate”.
Apriti cielo! Non solo Boschiroli, ma anche Fulvio Lorenzetti, presente alla conferenza stampa, ributtano quanto affermato dal comandante, sfidandolo ad andare a vedere proprio le riprese effettuate dalle telecamere: “Non comprendo la ragione per cui “metterebbero nella spiacevole condizione”…. la copia delle immagini registrate; le quali sicuramente andrebbero visionate dalle or 19.00 alle ore 20.30, fotogramma per fotogramma. Ho personalmente assistito, dalle 20.10 alle 20.45, all’assembramento dinnanzi al cancello dello scalone di salita per il pubblico, dove all’interno del cancello di accesso stazionava su un gradino leggermente più alto il Comandante della Polizia Locale, con vari cremaschi che chiedevano il Diritto ad accedere. Questo anche durante il comizio dell’On. Salvini. Avendo partecipato alla conferenza stampa insieme all’Avv. Boschiroli, ammetto che non mi è parso di avere sentito alcun rilievo alla Polizia Locale”.
E qui si adombra il dubbio che qualcuno abbia avuto accesso alla sala prima dell’apertura dei cancelli, fatto contestato dalla portavoce di Sel Agense Gramignoli, che afferma: “Nessuno, fra i cittadini presenti ha potuto accedere prima delle ore 20 alle sale riservate al pubblico o ha avuto corsie preferenziali dall’accesso riservato ai consiglieri comunali e ai rappresentanti istituzionali (consiglieri regionali, deputati, senatori ecc.).
Sono affermazione bugiarde, fatte in malafede. Addirittura si arriva ad accusare la Polizia Locale di aver “selezionato” chi poteva entrare e chi no!”.
Ma l’esponente di Sel viene immediatamente smentita da più persone: “Ero a casa quando mi è arrivata una telefonata. Erano le 19.45 e un amico mi avvertiva di affrettarmi perché i posti erano quasi esauriti. Gli ricordavo che i cancelli aprivano alle 20 e lui mi riferiva che erano giù tutti dentro”.
Era presente la claque del sindaco? I contrari hanno preferito restare fuori? Tutte supposizioni. Un fatto è certo: all’apertura dei cancelli sono entrate pochissime persone e all’interno hanno trovato spazio moltissimi sostenitori della linea dell’amministrazione, tant’è vero che su 29 interventi, 25 sono stati a favore dell’operato dell’amministrazione e solo 4 contrari. E questa non è la fotografia della città.
Pier Giorgio Ruggeri
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