Politica

Toninelli (Cinquestelle)
“Appuntamento con Mattarella”

Danilo Toninelli, dei Cinquestelle, domani a Crema per il consiglio comunale aperto

CREMA – Anche il cremasco Danilo Toninelli, dei Cinquestelle, ha partecipato all’elezione del capo dello stato. Peraltro Toninelli ha avuto un momento di attenzione quando ha fatto il nome di Prodi. Ci dice com’è andata.

“Non ho proprio fatto il nome di Prodi come candidato dei Cinquestelle. Noi abbiamo detto che eravamo disposti a non fare nomi, ma abbiamo chiesto che ci venisse indicato un nome che l’avremmo sottoposto alla votazione del popolo della rete. Prodi è arrivato secondo nella consultazione popolare, dopo Imposimato”.

Però alla fine è uscito Mattarella.

“Questo presidente non nulla che lo accomuna ai Cinquestelle, non è però il peggiore dei nomi. Renzi obbligato a tirar fuori questo personaggio per ricompattare il Pd. Ha dovuto abbandonare candidati come Casini o Amato, concordati con Berlusconi”.

Ma voi come giudicate il nuovo presidente. Qundo ha letto il suo discorso, avete applaudito qualche volta.

“Abbiamo oggi un presidente che ha una storia alle spalle, anche se fa parte della prima repubblica. Da parte nostra abbiamo chiesto un incontro con il presidente per parlare di cose importanti, come il reddito di cittadinanza. Ci aspettiamo da lui, che è stato giudice costituzionale e ha bocciato il Porcellum, che dica che l’Italicum è un Porcellum peggiorato. Speriamo esprima giudizi atti a cambiare questa legge elettorale”.

Perché ce l’avete con questa legge?

“La legge elettorale non serve a nulla. Ha come unico obiettivo di accentrare il potere: chi vince le elezioni diventa il dominus. E’ una sorta di dittatura del capo, con il parlamento schiavo del governo. Tutto questo è molto pericoloso”.

E sulle riforme fatte e proposte dal governo Renzi?

“Nessuna di queste riforme rilancia l’economia: non servono a nulla. Sulla giustizia siamo scandalizzati. Abbiamo chiesto ieri di parlare sulla legge anticorruzione e la proposta è stata bocciata: vediamo ben poche prospettiva. Noi abbiamo portato un progetto su nuova organizzazione carceri, diverso dalle leggi fatte solo perché siamo da tempo sotto sanzioni europee. Il piano carcerario va ripensato”.

Arrivando a Crema, domani sera sarà al consiglio comunale aperto?

“Certamente”.

Perché ha detto a Salvini di starsene a casa?

“Perché in questi momenti servono decisioni di testa, non di pancia. Agitare lo spettro della paura nella gente è sbagliato”.

Pier Giorgio Ruggeri

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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