Vitalizio di Rossoni
Toninelli torna alla carica
Qui sopra, Danilo Toninelli; nell’articolo Gianni Rossoni
CREMA – Il deputato pentastellato Danilo Toninelli non intende mollare la presa. Dopo aver chiesto a Gianni Rossoni di rinunciare al ricorso al Tar che gli decurta il vitalizio del 10% (Rossoni percepisce circa 5000 euro il mese per le sue quattro legislature in Regione) e aver ottenuto in risposta dall’ex vice presidente della regione Lombardia che non ci pensa nemmeno, a meno che si possano destinare questi soldi (6500 euro l’anno) a una borsa di studio. il parlamentare torna alla carica.
Sono sconcertato e allibito allo stesso tempo. ?Vi sembra accettabile che un ex consigliere regionale della Lombardia, dica le seguenti parole?
“Comprendo perfettamente le difficoltà delle persone più disagiate ma possiamo considerare 5000 euro al mese un vitalizio d’oro?”?.
Ma torniamo alle origine della faccenda.?Pochi giorni fa invio un comunicato stampa dove chiedo all’attuale sindaco di Offanengo, nonché consigliere regionale lombardo di lunghissimo corso, Gianni Rossoni, di ritirare il ricorso al Tar che lui, insieme ad altri 53 ex consiglieri lombardi, ha presentato per vedersi annullare la decurtazione del 10% del vitalizio, decisa dal consiglio regionale, grazie a un’iniziativa del M5S.? Ebbene, il senso della risposta l’avete letto! Per questo professionista della politica, reo di aver comandato in Lombardia per 20 anni insieme a Formigoni e di aver lasciato la mia provincia, quella di Cremona, in uno stato di abbandono lavorativo e infrastrutturale, ha risposto che 5000 al mese non sarebbe un vitalizio d’oro.? Sono sconvolto! Sono amareggiato e arrabbiato per il senso offensivo di queste parole. ?Una questione del genere non va abbandonata, ma raccontata a tutti coloro che vivono a fatica, magari con 500 € al mese. E lo fanno con dignità, quella che Rossoni ha perso.?Io penso che una persona del genere non possa più rappresentare i cittadini. ?Per questi motivi, chiedo a Gianni Rossoni di scusarsi ufficialmente con i suoi concittadini e, se ha coraggio, di dimettersi dalla carica di sindaco di Offanengo.?Se questo coraggio non ce l’ha, almeno non si nasconda e convochi un consiglio comunale pubblico e ascolti ciò che i suoi concittadini hanno da dirgli, e dopo tragga le sue conclusioni. ?Questo episodio ci deve far capire, una volta di più, che la politica non può diventare una professione.
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