Don Emilio “Sconosciuto e solo
ma non abbandonato”
Don Emilio Lingiardi mentre celebra con altri due officianti
CREMA – Storia di generosità senza confini che viene fuori oggi, giorno della Memoria. Storia raccontata da don Emilio, un po’ a tutti, com’è giusto che i bei gesti vengano a conoscenza del maggior numero possibile di persone e arrivino anche alle nostre orecchie, sia pur per ultimi. Che, come si sa, saranno beati”.
La storia è questa. Don Emilio, parroco della cattedrale, visita sempre anziani e malati. In uno di questi suoi peregrinavi alla Benefattori cremaschi conosce la storia di un paziente, ricoverato nell’hospice e ormai alle suo ultime ore di vita. L’uomo non ha né parenti né amici. Ha passato gran parte della sua vita ad accudire la madre malata. Quando lei se n’è andata, tre anni fa, lui si è ritrovato solo e impossibilitato a tessere le sottile trame dell’amicizia e della conoscenza. E’ rimasto solo e solo se n’è andato, accudito amorevolmente esclusivamente del personale dell’ospedale. E’ morto solo. Don Emilio porta il caso in chiesa, dal pulpito, dove parla di questa persona ed esorta chi lo ascolta a un gesto di generosità. Non soldi, ma presenze. Al funerale sarebbe bello avere presenze per questa persona generosa che ha fatto della sua vita un servizio per gli altri, per la mamma malata. Sembra di gettare una bottiglia nel mare e invece… “Gente generosa questa di Crema, che sa rispondere anche quando forse non te lo aspetti”, rimarca do Emilio. E così, il giorno del funerale, la chiesa è gremita. Nessuno conosce la persona deceduta, a malapena si sa il nome, messo sulle carte funebri. Nessuna avrebbe pianto per la morte di uno sconosciuto, nessun fiore sarebbe stato posto sulla sua tomba, nessun amico avrebbe seguito il feretro. Invece… Ecco il piccolo miracolo di don Emilio che dal pulpito subisce. le sue parole, ancora una volta, hanno trovato retta feconda dove far attecchire il seme della speranza, della vicinanza e della generosità”. La funzione termina, il povero morto trova la sua pace tra due ali di folla che lo accompagnano all’ultima dimora e il servizio funebre viene pagato dalla parrocchia. Perché chi è solo, spesso è anche povero. “Gente generosa, quella di Crema, perché la parrocchia è la famiglia delle famiglie”.
Pier Giorgio Ruggeri
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