Cronaca

E Stefano Zecchi conferma
“E’ lui, ma non lo conosco”

Stefano Zecchi e don Mauro, seduti vicino al convegno

CREMA – Stefano Zecchi, professore di estetica presso l’università degli studi di Milano, autori di parecchi libri, spesso ospite di talk show di interesse e pubblico, era al convegno sulla famiglia tradizionale, promosso dalla regione Lombardia. Ed era seduto vicino a don Mauro Inzoli.

“Guardi, non conosco don Mauro. Quando sono arrivato in seconda fila non c’era nessuno e mi sono seduto. Dopo qualche tempo è arrivata questa persona che non conosco”.

Avete scambiato qualche opinione?

“Assolutamente no. Neppure un cenno. Lui è rimasto attendo a quel che succedeva, senza scambiare alcuna parola con nessuno”.

Ma i posti di seconda fila erano riservati?

“No, solo quelli in prima fila, dove sedevano le autorità”.

Quando ha scoperto chi le stava accanto?

“Dopo, quando due milioni di giornalisti mi hanno chiamato. Ma, ripeto, non conoscevo e non conosco don Mauro e la sua storia e i suoi attuali guai, tutte cose che ho appreso. Tuttavia, è la stessa situazione che si prefigura quando si va a i battesimi e magari si viene fotografati vicino a persone che poi si scopre magari essere mafiosi o persone impresentabili. Non c’è alcuna connivenza o conoscenza. Sono vicinanze scaturite dal caso”.

E sul convegno che impressioni ha tratto?

“Devo dire che la famiglia tradizionale è quella che sappiamo. In questi momenti ci sono forti contrasti. Da una parte c’è un partito di sinistra che ha al suo interno un’anima cattolica che fa fatica a digerire le ‘novita’. Per carità, se una coppia omosessuale chiede i diritti civili, ci mancherebbe negarli. Ma il problema è diverso. Qui si parla di famiglia e questo apre la porta ai figli, alla madri surrogate, agli uteri in affitto, con tutte le conseguenze del caso. Voi ne cremasco avete avuto un problema simile qualche tempo fa”.

Si riferisce alla coppia cremasca che è andata a Kiev per avere un figlio da mamma surrogata e poi è stata condannata per alterazione di stato e il figlio gli è stato portato via e dichiarato adottabile?

“Sì, proprio a loro. Sono conseguenza molto pesanti per tutti e senz’altro da evitare”.

Pgr

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