Stranieri e genitori di S. Pietro
“Il comune ha le sue colpe”
La scuola elementare di Crema Nuova, dove il numero di stranieri iscritti supera il tetto di legge
CREMA – Pesante lettera aperta da parte dell’associazione genitori dei bambini che frequentano le elementari di S. Pietro in merito alla questione delle iscrizioni dei bambini stranieri nelle varie scuole di Crema. Con accuse per tutti e la dichiarazione che loro non hanno problemi ad accogliere i bambini stranieri.
LETTERA APERTA ALL’ASSESSORE GALMOZZI
Egregio Assessore,
Le scrivo quale presidente dell’Associazione Borgo San Pietro che rappresenta la stragrande maggioranza dei genitori e delle famiglie degli alunni di Borgo San Pietro, a seguito degli articoli di stampa apparsi in questi giorni . Avrei certamente preferito che Lei esprimesse i suoi dubbi sulle intenzioni dei genitori di Borgo San Pietro, contattandoci direttamente in uno scambio aperto e chiaro, invece di ricorrere a dichiarazioni a mezzo stampa che sono di per se’ unilaterali e carenti di contraddittorio, oltre che infamanti per noi genitori ed assolutamente gratuite e prive di fondamento. Avremmo potuto chiarirLe ogni incertezza sul fatto che tra i genitori di Borgo S. Pietro non vi e’ “una certa chiusura ad accogliere bambini stranieri nel plesso”. Tuttavia la gravita’ delle sue “pubbliche” affermazioni, che suonano addirittura come ingiurie all’indirizzo di genitori che tutto sono, tranne che chiusi rispetto agli alunni stranieri della nostra scuola, mi obbligano ad una “pubblica” risposta, che si rende ancor piu’ necessaria considerato che cio’ che lei improvvidamente ha rivolto all’indirizzo dei genitori di Borgo San Pietro costituisce un’etichetta grave e pericolosa, in un momento storico difficile per i rapporti multietnici ed ove, quindi, sarebbe ancor piu’ necessaria prudenza e delicatezza, specialmente da chi ricopre incarichi pubblici, per evitare che si creino bersagli tanto facili quanto fallaci.
Non so da quale fonte Lei abbia tratto le percentuali circa le presenze straniere nella nostra scuola ma certamente posso dirLe che i dati ufficiali della presenza di alunni stranieri negli istituti di Crema davano una presenza del 13 % a San Pietro nel 2013 e del 43 % a Curtatone (e non il 92 % come da lei riferito) mentre per il 2014, i dati danno una presenza del 12 % nelle classi di San Pietro e non del 4 come da lei indicato.
In ogni caso, l’esistenza a San Pietro di 3 sezioni per ciclo classe, che accolgono bambini nel numero massimo consentito per ciascuna classe, ovviamente, permette di ricevere un numero unitario alto di bambini stranieri che, spalmati in piu’ classi e su un numero elevato di alunni per classe (e’ una regola matematica, non un’opinione), danno il risultato di percentuali proporzionali piu’ basse. Se non si leggono questi numeri con oggettivita’, si falsa la realta’, dando un’immagine ben lontana da cio’ che realmente e’.
La cosa peggiore delle sue dichiarazioni, pero’, e’ l’idea che Lei fa filtrare tra le righe e con cui dipinge i genitori e gli alunni di San Pietro che non vorrebbero e rifiuterebbero gli stranieri. Posto che in questo periodo dare patenti ed etichette nell’un senso o nell’altro, mi pare esercizio stolto e pericolosissimo, Le assìcuro che i bambini stranieri e le loro famiglie per noi, a San Pietro, non sono affatto un problema ma anzi una grande opportunita’ ed un’enorme risorsa. Non ci sogniamo nemmeno di non volerli o di rifiutarli ma anzi, li riteniamo “dei nostri” e facciamo del nostro meglio per accoglierli, noi genitori associati e le insegnanti. Molti bambini stranieri, infatti, sono iscritti alla nostra associazione e versano una quota associativa che sostiene i progetti della scuola; molti altri ci aiutano e sono fondamentali nella realizzazione di eventi di raccolta fondi come la bancarella di Natale e la festa di fine scuola; tutti ci permettono di realizzare quello scambio di culture, identita’ e tradizioni che e’ l’integrazione. Gli insegnanti sono preparati ad accogliere nel modo giusto i bambini che non sanno perfettamente l’italiano e sono applicati programmi ad hoc per l’alfabetizzazione o il recupero.
I genitori di Borgo San Pietro e meglio sarebbe dire, la scuola di Borgo San Pietro, vuole ed accoglie tutti i bambini le cui famiglie ritengono, cosi’ come e’ loro preciso diritto previsto ex lege, di preferire alle altre proposte educative, quella della nostra scuola e vogliamo che la scuola sia il microcosmo della societa’ e che tutti i nostri bambini trovino in essa cio’ che troveranno nella loro vita da adulti intorno a se e dunque, una societa’ mista sempre piu’multietnica e plurale, con tutte le luci e le ombre del mondo moderno, con le abilita’ e le disabilita’, con l’agio ed il disagio, con il bianco ed il nero e con tutte le lingue del mondo. Se cosi’ non fosse, i genitori potrebbero scegliere la scuola privata, ora accessibile a molti grazie ai contributi regionali. Mai nessun genitore di San Pietro, ne’ tantomeno la nostra Associazione, ha chiesto di limitare o rifiutare alunni stranieri. L’unica cosa che abbiamo chiesto e lo abbiamo fatto alla persona delegata a decidere e cioe’ la Dirigente del comprensivo Crema 1, non alla stampa o all’Assessore, e’ che vengano mantenute le 3 sezioni a San Pietro.
Perche’ vede, Sig. Assessore, il protocollo del Comune non si occupa di integrazione ma in realta’ chiede di fissare in tutte le scuole primarie il limite a 2 sezioni per classe e cio’, anche a San Pietro dove vi sono iscrizioni per ben piu’ delle 3 classi che attualmente vanno dalla prima alla quinta in 3 sezioni per ciclo classe e da anni. E questo e’ cio’ che noi genitori non possiamo accettare ne’ accetteremo mai perche’ limita il diritto costituzionale di liberta’ di scelta educativa delle famiglie.
Vogliamo mantenere 3 sezioni perche’ e’ la legge a stabilire che le famiglie sono e devono essere libere di scegliere e che tutte le richieste devono essere accolte se sussistono i presupposti di legge che nel nostro caso ci sono tutti. Inoltre perche’, proprio per accogliere al meglio il maggior numero possibile di bambini stranieri, e’ utile avere il maggior numero di sezioni per classe ed il maggior numero di alunni per ciascuna sezione, cosi’ da accogliere il numero maggiore di bambini stranieri dividendoli in piu’ classi e dunque, tenendo bassa la percentuale ed ottenendo un mix reale, efficace e produttivo per lo studio e l’integrazione.
E ancora, San Pietro realizza con impegno delle insegnanti e con il contributo economico dei genitori, programmi di continuita’ con la materna piu’ vicina logisticamente. Portare San Pietro a 2 sezioni, ridurrebbe del 33 % la possibilita’ per bambini e famiglie della materna di godere dei frutti positivi della continuita’ nel passaggio da una scuola all’altra.
Infine, 2 sezioni a San Pietro comporterebbero il distacco o addirittura la perdita del posto per alcune maestre della scuola (fatto non di poco conto in periodo di crisi economica ove l’attenzione al lavoro da parte di chi ha incarichi pubblici dovrebbe essere al primo posto).
Percio’ il protocollo che limita a 2 le sezioni di San Pietro non ha senso e percio’ abbiamo chiesto di modificarlo su questo punto e non certo sull’accoglienza agli stranieri. Il resto e’ mistificazione e, mi lasci dire, davvero banale, inutile, controproducente e pericolosissima.
Forse se l’amministrazione comunale avesse per tempo affrontato il problema invece di ignorarlo per anni e di peggiorare la situazione istituendo un trasporto pubblico dei bambini che dalle varie parti della citta’ porta gli alunni stranieri al plesso di Curtatone, le famiglie straniere si sarebbero organizzate diversamente, scegliendo scuole diverse, vicine alla propria abitazione e ora non avremmo il problema che, pertanto, certamente non e’ imputabile alla chiusura dei genitori di San Pietro rispetto agli stranieri, accusa che respingiamo con sdegno al mittente e per la quale ci attendiamo da Lei chiarimenti e scuse.
Queste questioni si risolvono con buon senso e apertura, non con le imposizioni e le dichiarazioni a mezzo stampa, rispettando le competenze e soprattutto i diritti di tutti ed in primis quelli delle famiglie di scegliere liberamente la scuola dei figli e poi anche quello della scuola di autodeterminarsi liberamente ed in autonomia come ex lege previsto.
Ed invece, Sig. Assessore perche’, non mette a disposizione mezzi e risorse per aiutare la scuola a svolgere il suo compito, per esempio sistemando e mantenendo il cortile nel quale gia’ diversi bambini sono caduti e che si attraversa in gommone quando piove, date le buche che ormai sono voragini? Lo abbiamo chiesto un anno fa’ come genitori, ci siamo offerti di contribuire al costo o addirittura di farlo a spese nostre senza avere alcuna risposta. Perche’ non elimina le barriere architettoniche della nostra scuola, che ci impediscono di accogliere i bambini con disabilita’ motorie concentrandoli cosi’ nell’unico plesso del circolo che non ha queste barriere e comprimendo cosi’ la scelta delle famiglie di questi bambini ed anche mancando ad un criterio di equa distribuzione delle difficolta’ tra le varie scuole? La legge prevede che i Comuni accantonino allo scopo un fondo ad hoc, perche’ non lo usa? Sa, non vorremmo che tra un po’ si dicesse a mezzo stampa che a San Pietro non ci sono disabilita’ motorie perche’ i genitori di San Pietro non vogliono i disabili!!!!
Distintamente.
Il Presidente dell’Associazione Borgo San Pietro
Maria Luisa Crotti