Comincia la fuga dal tribunale
Se ne stanno andando in 14
CREMONA – Non solo di Crema, non solo dal tribunale. E’ cominciata la grande fuga che sguarnirà di un terzo dei dipendenti il tribunale e la procura di Cremona. E se ne va non solo personale assorbito dalla sede di Crema, da sempre scontento del trattamento ricevuto a Cremona, ma anche impiegati che da tempo lavorano a Cremona e che hanno colto al balzo l’opportunità di questo interpello, datato luglio 2014, per spostarsi in sedi di lavoro più vicine a casa, quasi tutte nel meridione. La data effettiva dell’addio di questi impiegati è ancora incerta. C’è chi dice febbraio, chi marzo. Quel che è certo è che a fronte di 14 addii non ci sarà neppure un benvenuto.
Dopo l’interpello di luglio in molti avevano fatto domanda di trasferimento, domande accolte dal ministero nello scorso mese di novembre. Prima di provvedere a stilare la graduatoria dei trasferimenti, per legge, era stato lasciato spazio a eventuali ricorsi. Un mese di tempo e poi ecco la risposta: tre dipendenti dell’ex tribunale di Crema se ne vanno a Lodi; quattro ex dipendenti della procura di Crema hanno trovato altri posti; sei dipendenti del tribunale di Cremona saranno trasferiti in sedi nel centro sud e una dipendente del tribunale ha chiesto e ottenuto di passare in procura, sempre a Cremona.
A fronte di queste partenze, nessun arrivo. L’idea del senatore Pd Pizzetti di convogliare personale della Provincia in tribunale era da subito piaciuta, ma si è rivelata ben presto ardua da applicare. Perché, fanno sapere dalla Provincia, molti sono i dipendenti che vorrebbero andarsene per trovare un posto di lavoro più sicuro (e qualcuno l’ha già fatto, passando ad altra amministrazione), ma pochi si sono visti accontentati. E prima di ottenere il placet per il tribunale, spiegano dalla Provincia, è necessario che il ruolo che ricoprono non venga richiesto da nessun comune della nostra provincia. Ergo, serviranno mesi, mentre in tribunale serve personale preparato da subito. A dire il vero la scorsa settimana si era discusso in parlamento di un a proposta del ministro Madia che avrebbe potuto aiutare a togliere le castagne sul fuoco. Ma al momento di quel provvedimento non sembra ci sia traccia.
Una soluzione per dilatare nel tempo la crisi imminente ci sarebbe. E’ facoltà del presidente del tribunale del procuratore capo rinviare il trasferimento del dipendente in partenza fino a sei mesi, ma sembra che questa soluzione provvisoria e malvissuta da parte del dipendente a cui la si impone, non sarà applicata, come annunciato dal capo del personale del tribunale, Laura Poli.
Se non cambia nulla, si avranno gravi ritardi nell’amministrazione della giustizia.
Pgr
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