Politica
Bordo “Legge di stabilità?
Iniqua e insufficiente”
CREMA – Franco Bordo parlamentare cremasco di Sel, punta il dito sulla legge di stabilità, in particolare sul servizio postale, che il governa autorizza a diventare meno efficiente.
La Legge di Stabilità, da poche ore approvata dalla maggioranza PD-NCD in via definitiva alla Camera, contiene varie misure inique e insufficienti per produrre sviluppo e lavoro.
Ma vi sono anche delle scelte proprio negative, e tra queste c’è quella che possiamo definire “la pietra tombale” sull’efficienza del servizio postale, tema che riscontra parecchio interesse da parte dei cittadini che sovente ricevono la posta con forte ritardo o non la ricevono affatto.
Il Governo Renzi infatti, al comma 277 della Legge di Stabilità, autorizza Poste Italiane a ridurre la qualità e l’efficienza del servizio postale.
Con poche semplici parole, il Governo ha deciso la distruzione della certezza del servizio postale che, così facendo, soltanto a parole rimane un “servizio universale”; nella legge infatti si dice che per “…assicurare la sostenibilità dell’onere del servizio postale…. il Contratto di Programma può prevedere l’introduzione di misure di razionalizzazione del servizio e di rimodulazione della frequenza settimanale di raccolta e recapito sull’intero territorio nazionale”.
Il Governo Renzi infatti, al comma 277 della Legge di Stabilità, autorizza Poste Italiane a ridurre la qualità e l’efficienza del servizio postale.
Con poche semplici parole, il Governo ha deciso la distruzione della certezza del servizio postale che, così facendo, soltanto a parole rimane un “servizio universale”; nella legge infatti si dice che per “…assicurare la sostenibilità dell’onere del servizio postale…. il Contratto di Programma può prevedere l’introduzione di misure di razionalizzazione del servizio e di rimodulazione della frequenza settimanale di raccolta e recapito sull’intero territorio nazionale”.
In parole povere le Poste potranno decidere di passare ogni tot, per prelevare o consegnare la corrispondenza, magari ogni 15 giorni o una volta al mese, nelle zone,comuni o quartieri, in cui è meno “conveniente” passare.
Questa decisione non è detto che non penalizzerà anche le grandi città ma si ripercuoterà certamente sui centri piccoli e medi, dove i volumi di posta sono minori, e quindi il servizio sarà molto meno frequente.
Quindi, proprio le località che sono già in una situazione di penuria di servizi si vedranno ulteriormente contratto anche il servizio postale, e non potranno più neppure protestare se una lettera gli arriva dopo un mese,visto che le Poste sono autorizzate a ritenere che quella è la tempistica giusta per la sostenibilità economica del servizio.
Questa decisione non è detto che non penalizzerà anche le grandi città ma si ripercuoterà certamente sui centri piccoli e medi, dove i volumi di posta sono minori, e quindi il servizio sarà molto meno frequente.
Quindi, proprio le località che sono già in una situazione di penuria di servizi si vedranno ulteriormente contratto anche il servizio postale, e non potranno più neppure protestare se una lettera gli arriva dopo un mese,visto che le Poste sono autorizzate a ritenere che quella è la tempistica giusta per la sostenibilità economica del servizio.
Avremo utenti, cittadini e imprese,di serie A e B, questa volta non più per un disservizio ma per legge.
Un bel “pacco” di Natale per da parte del Governo e della sua maggioranza parlamentare, che al posto di preoccuparsi di far funzionare bene i servizi pubblici, li va a smantellare.
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