Clan mafioso Mangano
Gdf sequestra sei appartamenti
La sede della Guardia di finanza di Crema
CREMA – Nuovo sequestro della Guardia di Finanza di Crema, coordinata dal tenente Naiqué Palla, che ha visto i finanzieri mettere i sigilli a sei appartamenti, con le annesse pertinenze, giardino e box e un valore ipotetico di 400mila euro, che sono stati ricondotti alla disponibilità dei fratelli Rocco e Domenico Cristodaro, consulenti fiscali, il primo di questi residente a Scannabue. I due fratelli sono accusati di essere i contabili del sodalizio criminale facente capo alla famiglia Mangano e sono già stati protagonisti di un grosso sequestro messo a segno sempre dalla Gdf di Crema nel luglio scorso. In quell’occasione erano stati sequestrati 66 immobili, 59 terreni, tre società e oltre 80 conti correnti per un valore di oltre cinque milioni di euro. Tra gli immobili sequestrati c’era anche la fazenda Rocco, a Scannabue, residenza di Rocco Cristodemo, dove trovano ricovero anche molti animali esotici. Gli stessi erano però stati dissequestrati due giorni dopo la prima ordinanza, per consentire al proprietario di poterli accudire come dovuto. Gli stessi animali sono stati, loro malgrado, protagonisti di una querelle con gli animalisti per via del fatto che erano stati prestati per il presepio e che il posto dove avrebbero dovuto trascorrere un mese non era idoneo alle necessarie condizioni di vita. Per quanto riguarda il sequestro dei sei appartamenti, avvenuto mercoledì scorso da parte dei finanzieri di Crema, con l’ausilio dei carabinieri della squadra misure di prevenzione di Milano, quattro residenze sono nel comune di Bagnolo Cremasco, mentre una è a Rozzano e un’altra a Pieve Emanuele. Dalla Guardia di finanza di Crema fanno sapere che le indagini seguite al primo sequestro hanno permesso di accertare che gli appartamento sequestrati mercoledì sono tutti nella disponibilità dei due fratelli, anche se intestati a prestanome. I finanzieri sono arrivati a questa conclusione andando a verificare chi avesse effettivamente pagato i mutui che gravavano sugli appartamenti, accertando che i soldi uscivano dalla famiglia Cristodaro. “L’indagine è ancora aperta – fanno sapere dalla Guardia di finanza di Crema – e prima dell’udienza, già fissata per il prossimo mese di marzo, potrebbero esserci altre novità”.
Pier Giorgio Ruggeri
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