Governo cittadino a metà mandato
“Fatto molto, faremo molto”
CREMA – Tutti schierati per presentare un giornalino che verrà distribuito in 15mila copie in tutta la città. Giornalino, dice subito il sindaco, pagato dai consiglieri e non dai contribuenti, nel quale ci sono i 129 progetti che hanno preso vita in 30 mesi di governo. “Perché questo governo della città non ha solo il problema della musata, ma concretamente ha portato avanti tanti progetti e in questo lasso di tempo ha lavorato molto”, apre il sindaco Stefania Bonaldi, visibilmente soddisfatto dell’operato di tutti i suoi generali. Chiamati subito dopo a esporre la loro soddisfatta opinione sul buon andamento delle operazioni in campo. Ogni capogruppo di maggioranza ha espresso soddisfazione e volontà di proseguire bene su questa strada. Da chi ha sottolineato la trasparenza della cosa pubblica (Lottaroli, Prc), a chi ha detto che questa amministrazione si è fatta carico dei problemi della gente (Coti Zelati, Sel), a chi o ha sottolineato che sono state fatte 129 cose (Giossi, Pd), a chi ha evidenziato il nuovo collante che esiste tra i quartieri e il centro, inteso come comune (Gramignoli, lista civica), a chi ha gongolato per il trionfo dello sport, con la nomina di Crema come città dello sport (Della Frera). In definitiva, 30 mesi di alacre lavoro sempre nell’interesse del cittadino, con qualche errore, ma tutto sommato da 8 e mezzo (ma il voto lo darete voi, dice poi il sindaco). Il numero che risalta di più è che lo stato (affamatore) ha tolto al comune dal 2007 a oggi qualcosa come 42,5 milioni e che con le briciole che restano ogni giorni si fanno miracoli. E al di là di quel che si è fatto, nel tempo che resta si vorrebbe dar corpo a progetti importanti, come la risoluzione della barriera ferroviaria della stazione con la realizzazione di un sottopasso, da oltre 50 anni croce degli automobilisti. L’assessore alla partita, Fabio Bergamaschi, si è detto possibilista e speranzoso. Se arrivano i soldi europei, il 2015 è l’anno giusto. Siamo attaccati a un se, anche se questa volta pare che sia la volta buona.
Pgr
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