Rapina con ostaggio e siringa
Il responsabile patteggia tre anni

Il giudice delle udienze preliminari, Letizia Platè

CREMA – Ha patteggiato davanti al gup Letizia Platè, Massimo Manzo, il 37enne pluripregiudicato milanese che lo scorso 16 luglio rapinò la banca Popolare di Crema, sede centrale di via XX Settembre, in città, prendendo un ostaggio. L’avvocato Paolo Rossi ha chiesto e ottenuto di poter patteggiare la pena e il giudice ha inflitto tre anni di prigione e mille euro di multa al rapinatore, che è già in carcere. L’uomo, cliente dell’istituto di credito, era entrato nella sede centrale della banca, a pochi metri da piazza del Duomo, brandendo una siringa contro il primo cassiere che aveva trovato. All’interno c’erano almeno una cinquantina di impiegati, sparsi sui tre piani della sede centrale e mezza dozzina di clienti in fila alle due casse che si aprono subito dopo la porta d’ingresso, non regolata da una bussola. Il rapinatore aveva puntato la siringa al primo impiegato e chiesto i soldi. Il cassiere aveva preso il denaro che aveva davanti, 14,225 euro, e li aveva consegnati all’uomo con la siringa. Ma a quel punto, anziché andarsene, il rapinatore aveva preso a forza l’impiegato e, sempre puntandogli la siringa, lo aveva costretto a uscire con lui dalla banca. Una volta fuori dall’istituto, Manzo si era trovato davanti un carabiniere, il quale, con grande calma, aveva cercato di farlo ragionare. Dopo minuti concitati, alla fine l’uomo aveva deciso di desistere, di lasciare la siringa a terra e liberare l’ostaggio. Non era neppure riuscito a fuggire con il bottino perché il carabiniere era riuscito ad immobilizzarlo fino all’arrivo dei rinforzi. In quelle fasi concitate Manzo aveva bucato con la siringa l’impiegato che aveva passato giorni interminabili nell’attesa del responso degli esami, risultati fortunatamente negativi. Oggi davanti al gup l’ultima fase della vicenda con il patteggiamento e il rientro in carcere.

Pier Giorgio Ruggeri e Sara Pizzorni

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