Cronaca

Pugnoli presenta le dimissioni
Settimana fitta di consultazioni

Oggi, lunedì 10 novembre, il presidente dell’Associazione dei Commercianti di Cremona, Claudio Pugnoli, presenterà le dimissioni dalla carica. Lo farà nelle mani del vicepresidente vicario Sergio Vacchelli, come previsto dallo statuto dell’Associazione. Tutto nasce dall’esito del voto di sfiducia nell’ultimo consiglio dell’Ascom,  giovedì scorso, quando 21 consiglieri su 27 presenti (6 si sono schierati per il presidente Pugnoli) hanno dato lo stop alla presidenza. Pugnoli si dimetterà nonostante lo statuto non preveda la formula di sfiducia verso il presidente, lo farà comunque adeguandosi al voto del consiglio.

“E’ un voto politico” ha detto Pugnoli forse riferendosi alla necessità di rapporti diversi con le varie amministrazioni locali anche se cercare un fil rouge unico che lega i “no” al presidente sembra davvero impresa ardua.A dare il fuoco alle polveri sono stati quattro consiglieri (Graziano Bossi, Andrea Badioni, Federico Corrà e Fausto Casarin) che hanno presentato un documento che spiegava la richiesta di sfiducia. Tutto doveva compiersi quindici giorni fa, poi il consiglio è stato annullato nel tentativo da parte di Pugnoli e dei suoi fedelissimi di serrare le fila. Operazione fallita, visto anche l’esito del voto di giovedì, e quindi l’epilogo previsto per domani. Toccherà proprio a Sergio Vacchelli, fedelissimo di Pugnoli, reggere l’associazione fino alla nuova convocazione del consiglio per votare il presidente e la nuova giunta. Per ora nomi ne stanno girando parecchi ma, secondo quanto filtra da palazzo Vidoni, solo da lunedì, al termine delle consultazioni, si potrà intravedere il commerciante (o i commercianti) in grado di prendere la guida dell’Ascom.

Quel che appare certo è che si intende arrivare al voto in consiglio entro il 13 dicembre, Santa Lucia, o forse entro fine novembre anche perché, com’è noto, l’ultimo mese dell’anno è fondamentale per far quadrare i conti del 2014 per una categoria che ha vissuto in maniera diretta le tribolazioni di un anno di piena crisi economica. Dunque le procedure si stanno accelerando anche se Vacchelli ha a disposizione 90 giorni per convocare il consiglio.

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