Crema non è un
paese per giovani:
i dati lo confermano
Crema “non è un paese per giovani”, prendendo in prestito il titolo dal film dei fratelli Coen. O, forse, sarebbe meglio dire che non è un paese di giovani. È anzianotta, ed i ragazzi sono sempre meno. Lo segnala l’ultimo “Rapporto sulla popolazione residente”, relativo all’area cremonese.
I dati snocciolati dall’Ufficio Statistica dell’ente provinciale non sono per nulla rassicuranti. Il territorio cremasco, tanto per cominciare, ha un indice di vecchiaia pari a 147. Questo indice stima il grado di invecchiamento di una popolazione. Significa, in buona sostanza, che per cento bambini under 15 ci sono ben 147 anziani over 65. Su 100 persone – per semplificare – 20 sono anziani. I dati raccontano anche che per ogni bambino sotto i 6 anni ci sono 3,72 over 65. Ogni bambino, insomma, ha almeno tre nonni. Questo, dato il costante allungamento della vita, non stupisce. Stupiscono, invece, le statistiche inerenti la città di Crema.
Crema ha un indice di vecchiaia pari a 195. Gli anziani, insomma, sono circa il doppio degli under 15. E su un campione di 100 persone più del 24% è rappresentato da over 65: una persona su quattro è anziana. Ogni bambino da 0 a 6 anni, nella Repubblica del Tortello potrebbe – in linea del tutto teorica – godere dell’affetto di ben cinque nonni: il numero di anziani per bambino sale, qui, a 4,93. Questa sproporzione tra giovani e non più giovani crea problemi non solo a livello statistico. L’indice di dipendenza totale misura il rapporto tra la popolazione economicamente non autonoma – quindi le fasce da 0 a 14 e over 65 – e quella in età lavorativa. Quello cremasco è pari a 58,42: significa che 58 persone su 100 non sono in grado di raggiungere l’autonomia economica, quindi dipendono dagli altri. Di questi 58, 38 sono anziani.
Un ultimo dato: la fascia più popolosa nella struttura anagrafica cremasca è quella che va dai 45 ai 49 anni – ovvero l’8,33% del totale. L’1,7% della popolazione è rappresentato da 48enni, seguiti da 47enni, 45enni e 49enni. Non stupisce, dunque, che l’età media sia di 45 anni ed 8 mesi.
Come anticipato, questi dati riflettono i grandi miglioramenti nella qualità della vita, tra cui i progressi in campo medico-scientifico. Ma non solo. L’invecchiamento della popolazione cremasca può essere spiegato in altri termini. Crema è il Comune cremonese con il più altro reddito pro capite – 16.845 euro – ma è il penultimo per tasso di natalità. Dal 2009 – picco assoluto, negli ultimi undici anni, pari al 9 per mille – è in costante discesa; sta scivolando verso i valori di inizio dell’ultimo millennio, a poco più del 7 per mille. La popolazione aumenta ed invecchia, nonostante il tasso di mortalità segni un lieve incremento. Un aumento incessante, un invecchiamento ineludibile, e la consapevolezza che né lifting né tinture potranno dissimulare rughe e canizie di Crema.
Zeta
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