Economia

Taba: annunciati
20 esuberi nel piano
di riorganizzazione

Per ora le firme non sono ancora state apposte. La conferma, tuttavia, è arrivata: nel piano di riorganizzazione messo a punto dalla Taba di Pandino sono previsti 20 licenziamenti.

L’incontro tra l’azienda e le parti sindacali è avvenuto ieri mattina, presso lo studio Zucca, a Treviglio. Presenti all’incontro i sindacati, lo studio di commercialisti che da una settimana segue le pratiche della Taba e la responsabile risorse umane della dita. Non ha preso parte la titolare, Elena Sampellegrini.
“L’azienda – riferisce Rita Brambini, sindacalista CGIL – ha intenzione di procedere con 20 licenziamenti di persone ritenute in esubero”. L’emorragia di forza lavoro verrà tamponata ricorrendo all’istituto della Mobilità. Una strategia “normale”, in casi di questo tipo, “anche se di normale questa situazione ha ben poco”, commenta la Brambini.
Dal vertice non sono però emersi dati precisi. L’azienda, nell’annunciare la riorganizzazione, ha lasciato intendere si tratti di una valutazione sommaria. Questa, insomma, è la direzione che l’azienda predilige. Ma ciò apre un ventaglio di problemi di non facile soluzione. La Taba, ad oggi, ha una situazione debitoria non trascurabile. Il licenziamento comporterebbe, anzitutto, la corresponsione, ai lavoratori, del trattamento di fine rapporto. Si tratta di importi significativi – riflette la sindacalista – se si pensa che alcuni operai sono in servizio da più di vent’anni. “Inoltre – aggiunge la Brambini – l’azienda dovrà affrontare anche il pagamento delle spettanze”. Sono tre le mensilità non ancora erogate, oltre a due rateizzazioni del mese di aprile.
Quanto di certo è emerso dall’incontro è la volontà della titolarità dell’azienda di chiudere tutte le linee di produzione, ad eccezione di quella dello stampaggio. “Con tuta probabilità – argomenta la sindacalista CGIL – la mobilità verrà richiesta per gli operai, mentre non riguarderà il personale impiegatizio”. Ma va tutto declinato al condizionale. Così come un grosso punto interrogativo campeggia sul futuro della Taba Cosmetics, sorella della ditta di tappi e batterie. Voci di corridoio – come tali vanno intese – riferiscono la cosmesi diventerà il core business dell’impero Taba.

Il sindacato, in attesa di nuove valutazioni – da parte dell’azienda – riguardanti i numeri precisi sul numero di esuberi, oltreché sulle misure da adottare in seguito al licenziamento, ha deciso di sospendere lo sciopero ad oltranza. “Nel frattempo abbiamo chiesto – chiarisce Rita Brambini – che in azienda si instauri un clima più sereno, e non partano più lettere di richiamo”. Stop al presidio davanti ai cancelli della ditta pandinese fino a nuovi sviluppi, insomma. “Ma il gazebo – conclude, ironica, la Brambini – rimane in macchina, pronto ad essere aperto”.

Zeta

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