Scuole

“La buona scuola”,
ReteScuole: “realtà
che non conoscono”

“La buona scuola” è un documento varato dall’attuale Esecutivo. In 136 pagine racchiude le linee guida per riformare il sistema scolastico. Drastico il commento di ReteScuole Crema: “parlano di una realtà che non conoscono”. Dodici i punti criticati dall’associazione cremasca.

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Il cartellone ironico di ReteScuole

Anzitutto l’assunzione di 150mila docenti a settembre 2015. “Più che altro – commenta Iris Campostori – si tratterà di una stabilizzazione”. Per fare questo, avverte ancora Campostori, “buona parte delle risorse si troveranno con il blocco degli scatti d’anzianità”. Le supplenze: parte dei docenti che entreranno nell’organico sopperiranno alle mancanze dei docenti di ruolo, con supplenze e progetti. Non solo: l’organico verrà scelto discrezionalmente dal dirigente scolastico; “il rischio è che sorgano scuole di serie A e di serie B”.
Dal 2015 ogni scuola pubblicherà il proprio Raporto di Autovalutazione. Ma, fanno presente da Retescuole, ancora non si capisce in base a quali criteri e parametri. “Il modello (di scuola, nda) immaginato da Renzi prevede un sistema scolastico basato sulla differenziazione e sulla competizione”. Secondo Retescuole, questo è “il trionfo della scuola-azienda e l’eclisse definitivo della scuola della Costituzione, basata sulla cooperazione, l’eguaglianza, la socialità, la lotta alla dispersione”.
Altri punti scottanti riguardano la Scuola Digitale e le nuove alfabetizzazioni. Per attuare i nuovi progetti è prevista la modalità del coinvestimento, con l’arrivo di soggetti privati. Tuttavia, le nuove infrastrutture digitali e corsi di alfabetizzazione alle lingue straniere trascurano – secondo l’Associazione – i problemi attuali: disagio adolescenziale, bocciature ecc. Ignorano gli obiettivi di Europa 2020, come la diminuzione della dispersione scolastica, e dimenticano che i programmi quali l’insegnamento della lingua inglese alla scuola primaria sono in pista dal ’97.
Nel documento, il Governo mette sullo stesso piatto “Scuole pubbliche statali e paritarie, omettendo che queste ultime sono per la grande maggioranza a gestione privata e prevedendo la detassazione delle spese per le rette”.

I rappresentanti di ReteScuole, nell’analizzare il documento, rilevano “alcune positività”, ma, aggiungono, “sono molti di più i punti critici”. L’Esecutivo ha però messo a disposizione un portale su cui addetti ai lavori, esperti e cittadini possono esprimersi nel merito del documento. Ma – concludono da ReteScuole – “l’indifferenze che regna nel mondo della scuola è devastante, e, come non bastasse, accedere alle consultazioni è difficile, e, comunque, la verifica dei risultati, anche a livello informatico, non sarà verificabile”.

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