Chiusura di via Lodi
“No” del Comparto
Commerciale
Si torna a parlare di Ombriano. Più precisamente dell’ipotesi, ventilata dall’Amministrazione, di una chiusura in entrata di via Lodi. Tale decisione – per ora poco più che una proposta – rientra nel piano di riassetto della viabilità, al fine di mettere in sicurezza l’incrocio con via Torre.
Non piace al Comparto Commerciale di Ombriano questa nuova soluzione. “Comprendiamo – scrivono in un comunicato – e confermiamo la necessità di una revisione dei flussi di traffico perché l’incrocio della Torre è assurdo e sempre più pesante da sopportare, così come la via Torre ha punti di restringimento tali da renderla inidonea a sostituire una ex SS 315, e la ciclabile, in quello stesso punto, è semplicemente ridicola ed impraticabile”. Sono 47, guidate da Andrea Ogliar Badessi e Franco Larato, le attività del luogo che hanno sottoscritto il comunicato. Circa 160 lavoratori ai quali la modifica urbanistica pare necessaria, ma da intendersi diversamente. E da “esperti conoscitori del quartiere” – così si dichiarano nel documento – propongono la loro alternativa: invertire il senso di marcia di via Renzo da Ceri.
Gli abbondanti ed impropri flussi di traffico su via Torre – stando a quanto scritto nella lettera di proposta indirizzata al sindaco Bonaldi – sono stati generati dall’aver eliminato un senso di marcia da via Renzo da Ceri. “Scelta che i residenti stessi – proseguono nella missiva – bocciarono mediante referendum dopo un periodo sperimentale di un anno”.
Questa inversione di marcia segnerebbe uno stacco netto con la logica viabilistica attuale. Significherebbe favorire l’ingresso, anziché l’uscita, a Crema, per i flussi provenienti da Lodi. E ciò avrebbe una duplice finalità: alleggerire il traffico su via Pandino e garantire “una migliore circolazione interna al quartiere di Ombriano, evitando giri troppo lunghi, anche rispetto ad altri sensi unici di cui si parla (via Clavelli)”.
Punti critici rimarrebbero l’asilo e la scuola elementare. Ma, secondo i firmatari della proposta, i due istituti “non subirebbero penalizzazioni perché avrebbero sempre il traffico in una unica direzione, seppur invertita e, anzi, sarebbe l’occasione per metterle maggiormente in sicurezza con la posa di dissuasori di velocità”.
Zeta
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