Tino Arpini risponde
all’assessore Schiavini
È battaglia sul MioBus
MioBus: un’interpellanza non basta. Tino Arpini, di Solo cose buone per Crema, non sembra affatto soddisfatto della risposta fornita dall’assessore Giorgio Schiavini. Rimane perplesso, e lo rimarca tramite comunicato stampa. Anche perché la questione è rimasta “senza alcuna eco pubblica”, osserva il consigliere.
Torniamo all’inizio. L’interpellanza cui Arpini fa riferimento è stata accolta il 28 gennaio scorso. In essa, il consigliere osservava come “la nostra città ha praticamente tutti i servizi concentrati nel centro cittadino o nella primissima periferia”. Al contrario, è proprio la periferia ad ospitare il maggior numero dei residenti – che l’esponente di minoranza stima al 70% del totale. Per questi – ed altri – motivi, molte persone sono costrette, per mancanza di automezzi, o gravi difficoltà fisiche, a fare ricorso al servizio di trasporto pubblico a chiamata. Ma ecco sorgere alcune complicazioni. La capacità di trasporto del MioBus, 20 posti in tutto, non può soddisfare l’intera domanda (teorica). Qualora venga utilizzato, il servizio risulta addirittura sottoutilizzato. Infine, come scrive Arpini, il più delle volte il motto del servizio si trasforma in: “tu lo chiami oggi, lui arriva domani”. Ecco, allora, la proposta del consigliere: ripensare il MioBus, trasformandolo in un servizio promiscuo: metà ad orari ed itinerari programmati, e l’altra metà a chiamata. A questo, si legge nell’interpellanza, andrebbe affiancata una modifica del sistema di prenotazione: non più con 24 ore di preavviso, ma garantendo “un tempo reale, massimo 60 minuti, tra chiamata e disponibilità del MioBus”.
Nella risposta all’interpellanza, l’assessore Schiavini ha fatto presente che l’inefficienza dichiarata da Arpini è infondata. Tant’è che alcuni paesi hanno preso il modello del MioBus come esempio d’eccellenza. Riprova ne sono le 30 mila chiamate annue registrate dal servizio.
“Faccio la semplice considerazione – conclude Tino Arpini, in risposta all’interpellanza – che, ammesso che tutte le chiamate siano diventate un servizio vero, è come se ognuno dei 35.000 abitanti di Crema avesse chiamato Mio Bus una sola volta in un anno quando, invece, la gran parte va e viene dalla città più volte al giorno. Oppure che per ogni 365 cittadini in movimento, 364 vanno con mezzo privato ed uno con Mio Bus. Questi dati dicono che ogni mezzo trasporta mediamente 20 persone durante l’intera giornata, percorrendo numerose corse. Ditemi voi dov’è l’efficienza e l’eccellenza del servizio!”.
Zeta
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