“Università e lavoro”
Grande attenzione
per l’iniziativa
Le stime aggiornate parlano di quasi 800 presenze. Sono circa 25o gli studenti presenti ieri – comunque superiori a quelli attesi – e più del doppio quelli in visita odierna. Cifre da capogiro, per una manifestazione più longeva di quanto si pensi.
La prima edizione risale al ’95. Si chiamava “Giornate di orientamento”, ed era rivolta agli universitari. Negli anni la forma ha subito qualche correzione, mantenendo comunque una particolare attenzione agli studenti. S’è ridotto il numero di giorni su cui si spalmava l’iniziativa, ma è anche stato introdotto il tema del lavoro. Alcune edizioni prevedevano addirittura giornate specifiche per la scuola, ed altre per il lavoro. La rivoluzione da cui nasce la manifestazione presentata in questi giorni, parte quattro anni fa. Il nome cambia un’altra volta: “Università e lavoro”. Diventa non solo un’iniziativa rivolta agli studenti, non solo una passerella sul mondo accademico ed universitario. Bensì un evento di informazione, aperto anche chi la carriera scolastica l’ha abbandonata da tempo.
La due giorni d’informazione, organizzata da Orientagiovani, si chiude con un gran risultato. Ciò vale sia a livello d’affluenza, che per l’attenzione riservata alle esposizioni. “Quest’anno – riferiscono gli addetti ai lavori – una delle cose che più ha fatto piacere è stato vedere i ragazzi davvero interessati e motivati. A differenza degli anni scorsi, erano davvero pochissimi i ragazzi che volevano solo perdere una giornata di scuola. E del merito bisogna dare atto a tutti quelli che hanno organizzato la manifestazione”.
Oltre agli stand universitari, significative attenzioni sono state riservate alle professioni militari. Grande apprezzamento per lo stand della marina militare, così come quello della polizia di stato. “Quest’anno abbiamo avuto un notevole riscontro – conferma il vicequestore, Daniel Segre -: rispetto agli anni scorsi abbiamo trovato l’aula piena. Mentre nelle scorse edizioni i ragazzi interessati oscillavano tra i 15 e i 20 in media, quest’anno, in aula, non avevamo posti liberi”. “Mi ha fatto molto piacere – conclude il vicequestore – sapere che il nostro è stato l’intervento più richiesto; vuol dire che sta passando un messaggio corretto su quella che è la nostra professionalità”.
Zeta
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