Politica

Padania Acque Spa
È scontro su meriti
e gestione

Nominato nell’ultimo Consiglio d’amministrazione, Stefano Busi è diventato vicepresidente di Padania Acque. Il nome del geometra casalasco era stato caldeggiato dal Nuovo Centro Destra, nel corso del rinnovo del CdA della società di gestione idrica.

Quella della governance dei servizi pubblici è una partita delicata, così come lo è quella della nomina degli amministratori. “Si è cercato – scrivono, in un comunicato congiunto, Carlo Malvezzi, consigliere regionale NCD, e Massimiliano Salini, presidente della Provincia di Cremona – di arrivare ad un accordo che non fosse incentrato su problemi di spartizione, bensì sul tentativo di costruire e migliorare il servizio idrico nel nostro territorio, e sono state scelte persone all’altezza di questa nuova sfida”. Proseguono asserendo che “il clima collaborativo tra le diverse forze politiche che ha caratterizzato l’ultima assemblea dimostra in maniera chiara come il metodo politico del Nuovo Centrodestra anche a livello locale sia la base per adottare scelte costruttive, e abbandonare il muro contro muro cui la politica si riduce quando abbandona i contenuti”.
Tuttavia, qualche dubbio viene avanzato riguardo la gestione dei servizi pubblici. Malvezzi e Salini, infatti, ritengono necessaria un’apertura ad enti privati. “Non è più possibile – aggiungono – pensare che gli enti pubblici da soli possano assumersi l’intero onere della gestione dei servizi; è necessario avviarsi con convinzione e senza resistenze ideologiche a quel giusto rapporto tra pubblico e privato che permetta al pubblico di mantenere e rafforzare il proprio ruolo di controllore e garante della finalità di pubblica utilità del servizio, e che permetta al tempo stesso al privato di fare la propria parte e mettere a disposizione la propria professionalità ed efficienza”.

Di parere diametralmente opposto è il PD di Cremona, che, riguardo al tema delle nomine, per mezzo del segretario Matteo Piloni parla di “una ricostruzione a dir poco curiosa”. Il merito, sostiene Piloni, andrebbe semmai attribuito al centrosinistra. Ed il motivo è presto detto: “le nomine proposte da alcuni sindaci per entrambi i CdA, sono state depositate circa 3 settimane fa, solo dopo l’insistenza dei sindaci del centrosinistra nel portare a termine questo percorso che, in casa centrodestra, è stato ostacolato fino all’ultimo esclusivamente a causa di strani equilibrismi che nulla hanno a che fare con il merito”.
Non solo. Piloni continua chiarendo come lo statuto di Padania Acque, votato in tutti i Consigli Comunali, preveda un azionariato al 100% pubblico, e munito di controllo analogo. Caratteristiche, queste, di un sistema “perfettamente adeguato a gestire “in house” il servizio idrico integrato – chiarisce nel comunicato il segretario PD –, con buone pace delle aspirazioni privatistiche di Salini e Malvezzi che avrebbero voluto una NewCo che evitava al privato di pagare l’avviamento”.

Prossima tappa, nella costruzione della società cui andrà la gestione del servizio idrico, sarà la nomina del CdA di Padania Gestione. La partita è ancora aperta.

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