Cronaca

Bilancio, sociale da salvaguardare
ma la coperta è sempre più corta
Tre milioni di euro da recuperare

Un primo incontro un mese fa circa in cui era stato chiesto all’assessore Morena Saltini di consegnare un prospetto di quanto portato avanti durante l’anno e soprattutto di quanto tagliato, “per non trovarci come lo scorso anno, – dicevano i consiglieri di maggioranza – con un pacchetto precostituito”, ora un secondo confronto sul bilancio del 2014. La prospettiva: portarlo all’attenzione di sala degli Ostaggi non oltre il mese di giugno.
Così è iniziato il confronto in maggioranza sul documento economico del comune. Conti alla mano, tagli soprattutto: “la base su cui ragioniamo è meno tre milioni di euro”, e discussioni, ipotesi e manovre per recuperare risorse e garantire soprattutto i servizi. In un periodo nero per gli enti locali, dove i più affermano “la coperta è sempre più corta”, e dove le famiglie sono sempre più in difficoltà, far quadrare i conti non sarà facile.
A questo si aggiunge il nuovo cambio al vertice del Governo che rende ancora più nebulosa la situazione, anche a fronte di incertezze su future tasse e imposte.
E se lo scorso anno si era puntato sull’Irpef ora lì è impossibile intervenire. Via l’Imu restano la Tasi e la Iuc, anche se le incertezze sono tante. Una ipotesi, fanno sapere in maggioranza, potrebbe essere la ventilata possibilità che su alcune categorie di immobili lo Stato potrebbe trasferire ai comuni quello che lo scorso anno aveva tenuto per sé. In quel caso si parla di una cifra che potrebbe arrivare al milione di euro, ma per ora è solo di ipotesi si tratta. Allora grande lavoro per i consiglieri e la giunta. Dove tagliare? Museo? Difficile. “Si rischia, – riferiscono – di fargli perdere lo status di museo e di conseguenza non poter più accedere a bandi”. Folcioni? Possibile. Tariffe varie? Ipotesi. Anche perché certi aumenti non porterebbero gli introiti sperati. Basti pensare alle mense dove l’insoluto è alto e un aumento non sarebbe poi così portatore di risorse. “Per aumentare le tariffe bisogna capire se
c’è un reale vantaggio oppure no”. Insomma un lavoro difficile visto che come sottolineano in molti “ormai abbiamo raschiato il barile. Crema è sempre stato un comune virtuoso quindi anche pensare a tagli di spese è molto difficile capire dove tagliare”. E resta sempre il problema del sociale: centinaia ormai le richieste, ma come dicono “spesso dai da una parte e poi ti rendi conto che manca dall’altra”.
“Ma per ora siamo all’Abc, abbiamo ancora tre o quattro mesi di lavoro per giungere alla conclusione”. Quattro mesi di duro lavoro certosino.
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