Il cielo plumbeo ‘frena’
il Gran Carnevale: via alle sfilate
ma pubblico sotto le aspettative
Cielo bigio su Crema, non proprio un’aria da Carnevale. Eppure, la prima data del corteo mascherato non è stata un insuccesso. Ma partiamo dal principio.
Come l’anno scorso, anche la ventottesima edizione del Carnevale ha sfidato le intemperie. Solo ieri sera, il comitato organizzatore ventilava la possibilità di rimandare il via ufficiale alla manifestazione. Ma, alla fine, ha prevalso la voglia di far festa. Il clima, poi, ha fatto la sua. Stabilizzatosi sulle grigie frequenze cromatiche, tipiche invernali, ha permesso la sfilata.
Forse anche per via del tempo – come anticipato, non certo dei migliori –, i botteghini non hanno fatto festa. Le presenze ammontavano, all’incirca, a duecento – a manifestazione inoltrata. Non molti i bambini, meno ancora i ragazzi. Anche sul versante dei travestimenti, questa prima giornata di manifestazione non ha brillato. Pochi i travestimenti, anche tra i più piccoli. Avvistata, tra le altre, una maschera di Guy Fawkes tra la folla. Tuttavia, nessun disordine.
Tutt’altro discorso, invece, per quanto riguarda i carri in sfilata. Ammontano a 18 le scenografie carnevalesche in scena nella prima giornata. Di queste, cinque di prima categoria, in concorso per il premio finale. Da segnalare, tra le molteplici bellezze su gomma, tre new entry interessanti: il coloratissimo gruppo folk boliviano, l’Arlecchino bergamasco e il carro allegorico dell’Istituto Marazzi di Crema. Immancabile, come al solito, il carro dei Pantelù. Rinnovato nel look, quest’anno s’ispira al personaggio di Lupin III, e s’intitola: “Siamo alla Frutta”. In prima fila sul carro, nonostante la polemica infuriata durante la settimana, colei che sarebbe dovuta essere la Miss del Carnevale, ora diventata Miss Pantelù: Giovanna Corlazzoli.
Momento particolarmente sentito è stato il ricordo di Piero Vailati, personaggio storico del gruppo volontari. A ricordarlo, sul palco insieme alla Istituzioni, il presidente del Carnevale Cremasco Eugenio Pisati. Davanti al carro “Siamo tutte marionette” del gruppo Amici, fermato dinnanzi il palco, è stato liberato un cuore azzurro con su scritto “Piero”, trainato al cielo da palloncini bianchi. L’emozione è molta, e qualche lacrima scende timida sulle gote di alcuni vecchi amici. Un momento tanto toccante quanto doveroso.
Nonostante le condizioni non fossero ottimali, la manifestazione s’è svolta al meglio. Nulla d’eccessivo, o che rimarrà negli annali. Ma parlare di partenza falsa è molto ingeneroso. Rimangono ancora tre appuntamenti, e il grande auspicio che il tempo rimanga clemente.
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