Politica

‘Caso Vailati’: Pd
e liste civiche a
fianco dell’assessore

‘Caso Vailati’, anche il Pd e le liste civiche di maggioranza (Buongiorno Crema, Lavoro @ impresa e Crema bene comune) a fianco dell’assessore alla Cultura dopo gli attacchi e le accuse per aver partecipato ad un pranzo di raccolta fondi in favore dei quattro ragazzi, tra i quali uno di origini cremasche, arrestati a Chiomonte e accusati di terrorismo.
Dopo il consiglio comunale di martedì in cui il centrodestra ha chiesto al sindaco ‘la testa’ dell’assessore pretendendo le sue dimissioni, e dopo la fiducia riconfermata dal primo cittadino Stefania Bonaldi a Paolo Vailati, ora a dar appoggio all’assessore ci pensa la maggioranza.
“Abbiamo appreso in consiglio, delle accuse rivolte all’assessore, rispetto alla sua partecipazione, in forma privata, ad un pranzo che aveva la finalità di raccogliere fondi per pagare le spese legali di indagati ritenuti vicini al movimento No Tav, che il 9 dicembre 2013 sono stati arrestati dalla Digos di Torino in riferimento ad alcuni fatti avvenuti la notte tra il 13 e il 14 maggio a Chiomonte. L’episodio di tale pranzo, portato scientemente in aula degli Ostaggi otto giorni dopo l’accaduto, voleva colpire non solo l’assessore Vailati ma anche il sindaco, la giunta e la maggioranza al governo della città. Un colpo basso, portato in consiglio con estrema virulenza da chi, fino al giorno prima, si è sempre dichiarato garantista anche per fatti che hanno avuto ricadute pesantissime sulla quotidianità della nostra collettività”.
Pd e liste civiche, chiariscono di essere contrari ad ogni forma di violenza ricordando che anche la sede del Pd è stato più volte oggetto di atti vandalici a firma No Tav, e di essere solidali con le forze dell’ordine, e allo stesso tempo difendono l’assessore colpevole solo di essere stata solidale con un amico. Si legge infatti nel comunicato: “Paola Vailati ha partecipato, a titolo personale, al pranzo oggetto di tanto scandalo.
L’unico fine che accompagna questo atto è stato quello di contribuire ad una raccolta fondi per una persona che lei conosce, al fine di garantirgli il diritto alla difesa. Chi, se un amico avesse dei problemi con la giustizia, non gli starebbe vicino, indipendentemente dal ruolo che ricopre? In genere non si agisce in questo modo tra persone? Da ciò, è invece scaturita una mera campagna diffamatoria, con la complicità di alcuni media locali, da parte di chi si erge a paladino del cattolicesimo quando si parla di unioni civili, dimenticandosi poi dell’attenzione e del rispetto verso gli altri. Per quanto asserito in consiglio comunale dai consiglieri Zanibelli e Torazzi, seguiti a ruota da Agazzi, Beretta e Ancorotti, a questo punto si dovrebbero dimettere tutti coloro che hanno partecipato a cene di finanziamento delle campagne elettorali di persone condannate in via definitiva? Ne vedremmo di tutti i colori”.
“Forse – concludono – è ora di smetterla e sforzarsi di trovare la misura, lasciando da parte isterismi di ogni sorta. Questa minoranza si sta solo caratterizzando per continue mozioni di sfiducia. Sono queste le loro proposte?”.
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