Partecipa a un pranzo pro No Tav
Paola Vailati nell’occhio del ciclone
L’accusa, lo stupore e poi il comunicato stampa. Nel giro di mezz’ora, il centrodestra – ad esclusione della Lega Nord – accusa Paola Vailati di partecipare “a raccolte fondi per chi è accusato di atti terroristici” e dirama un comunicato stampa al vetriolo. Sollevata da Laura Zanibelli durante il Consiglio Comunale di ieri, la questione diventa un caso.
Le raccolte fondi cui la Zanibelli prima, ed il comunicato poi, alludono sono, in realtà, il pranzo che domenica scorsa si è tenuto presso l’Arci di Ombriano. Un pranzo per raccogliere “benefit” per i NoTav arrestati a dicembre, con l’accusa di terrorismo, tra i quali Mattia di origini cremasche ed ex compagno di classe dell’assessore. Iniziativa evidentemente indigesta a tutto il centrodestra.
“La dott.ssa Paola Vailati – scrivono nel comunicato firmato da Simone Beretta, Renato Ancorotti, Laura Zanibelli, Antonio Agazzi e Tino Arpini – privatamente può fare quello che vuole ma non può certo continuare a fare l’assessore”. I firmatari, senza troppe remore, asseriscono: “il sindaco di Crema non può che sollevarla immediatamente dall’incarico che ricopre nel governo della città”. Rivangando una nota vicenda, si dicono convinti che “rispetto alle dimissioni di Alex Corlazzoli, pretese dal sindaco, l’atto pubblico della Vailati è notevolmente più grave”. “Il comune – continua il comunicato – non può essere l’approdo per continue sperimentazioni scolastiche per insegnare a qualcuno a fare l’assessore”. Per tale motivo chiedono, sia all’assessore che al sindaco, di fare un passo indietro. “Perché – concludono – peggio di così si muore”.
Nonostante la visibile incredulità e amarezza, materializzatasi sul volto dell’assessore non appena udito il j’accuse della Zanibelli, la risposta arriva pacata. “Io ho partecipato a quel pranzo – chiarisce l’assessore Vailati – nel rispetto sia dell’Amministrazione comunale che della città per la quale mi sto impegnando con grande entusiasmo”. E rigettando l’accusa di inesperienza, spiega: “non è stato un atto dettato da ingenuità. Come credo nelle manifestazioni pacifiche, e non nelle molotov che non ho in alcun modo finanziato, credo nei processi giusti e nel diritto alla difesa di tutti”. Riguardo al piano politico, spiega: “l’Amministrazione non sta portando avanti alcuna azione attinente a questo tema. I miei pranzi della domenica, come libera cittadina e nel rispetto dell’Amministrazione di Crema, che sto tentando di vivacizzare con iniziative di diverso tipo e non solo politicamente connotate, credo di poter essere, sicuramente, giudicata, però non fraintesa come scorrettezza amministrativa”.
Il discorso, quindi, ruota tutto attorno ad un unico punto: si può scindere la persona, dall’assessore Paola Vailati? “La mia storia politica – risponde – e quello che propongo fa parte di quello che penso, però so anche che ci sono aspetti e questioni che se non condivise dalla Giunta o dalla maggioranza non è né il caso, né opportuno, che vengano portate avanti. Infatti ribadisco che sul discorso Tav ci sono diverse opinioni e non c’è una linea precisa. L’accusa di terrorismo, personalmente, può essere considerata eccessiva. Però questo, appunto, non è, forse, il pensiero più diffuso. Quindi sì, la persona e la figura assessore si possono scindere, perché io non vivo la politica come un lavoro ma come una passione, però so anche che ci sono dei limiti che vadano sempre rispettati, e così ho fatto anche nel pranzo di domenica 19 gennaio”.
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