Caso Vailati, Bonaldi difende l’assessore
Ma dal centrodestra nuovi attacchi
Il caso Vailati prosegue. All’indomani delle accuse, pioggia di comunicati per chiarire le posizioni in merito. Già note quelle del Nuovo Centro Destra cremasco, che da ieri condanna seccamente l’iniziativa intrapresa dall’assessore alla Cultura, Paola Vailati (vedi le parole di Laura Zanibelli in Sala degli Ostaggi).
All’indomani, si diceva, arriva anche la risposta del sindaco Stefania Bonaldi, che difende l’assessore Vailati. “Come cittadina e come Sindaco – scrive il primo cittadino – non posso assolutamente ammettere che una qualsiasi legittima protesta finalizzata, ancorché a difesa della propria terra da pratiche invasive irreversibili, possa sconfinare nella violenza, soprattutto contro servitori dello Stato, che svolgono il loro servizio in nome delle istituzioni nazionali”. La Carta Costituzionale, osserva il sindaco Bonaldi, prevede la possibilità di difesa per ogni cittadino. Nel merito, dopo essersi confrontata con l’assessore Vailati, specifica che quest’ultima “ha anche confermato di stigmatizzare ogni manifestazione di violenza e ne è prova la sua promozione di iniziative per la legalità (vedi Marcia della Pace, adesione alla Carovana Antimafia promossa da ‘Libera’, ecc). Attestazione fondamentale a non pregiudicare la sua permanenza in Giunta”. E conclude: “Se, al contrario, il comportamento futuro di un qualunque membro del mio esecutivo rappresentasse un implicito consenso all’uso della forza nell’affermazione di un diritto che può essere invece trafficato attraverso azioni pacifiche, allora sarei io stessa a chiedere immediatamente, di lasciare il suo posto nell’esecutivo perché ciò sarebbe in contrasto latente e inconciliabile con il nostro ruolo istituzionale, i nostri valori e il nostro stile”.
Dura e piccata la replica del gruppo consiliare di Forza Italia. “Si è superato il limite della decenza”, titolano a caratteri cubitali. Il pranzo di raccolta fondi, “per pagare gli avvocati che dovrebbero difendere chi è accusato di atti terroristici contro la Tav”, per Forza Italia, non è concepibile. “Semplicemente perché – scrive Simone Beretta nel comunicato – chi è contro la TAV sta usando anche le bombe moltov ed è questi che lei, peraltro colti in fragranza di reato, sta difendendo e sostenendo”. Rincara la dose, il capogruppo, sostenendo d’aver assistito ad un esempio di chiara dabbenaggine, “un gesto politico inusitato, una deriva culturale inaccettabile ed insopportabile”. E annunciando l’indizione di una conferenza stampa per domattina, concludono: “La città non può essere governata da questo perdurante pressapochismo inconcludente e da oggi anche politicamente un pochetto pericoloso”.
Nel gioco di accusa e difesa s’inserisce anche Rifondazione Comunista. Nel breve comunicato diramato a firma dei consiglieri Mario Lottaroli e Camillo Sartori, la requisitoria viene rispedita al mittente. “In un paese normale – si legge nel comunicato – è possibile partecipare, senza sollevare urla e strepiti, ad un pranzo per raccogliere fondi che consentano ad un accusato di difendersi in un’aula di tribunale”. In tal senso, contribuire alle spese legali cui i quattro imputati dovranno far fronte, “verrebbe considerato un atto di civile vicinanza nei confronti di un accusato in attesa di giudizio”. Accusato che, spesso, tali spese non riesce a fronteggiarle. A loro volta, anzi, condannano l’uso che il centrodestra ha fatto “dell’aula del consiglio comunale, per dare corso ad una indegna e strumentale requisitoria nei confronti di un assessore che ha voluto testimoniare l’elementare diritto di un imputato alla difesa”.
Questi sono i commenti per ora pervenuti. Ma si sbaglierebbe a pensare che la questione si esaurisca in così poco. Il Nuovo Centro Destra attende un coordinamento all’interno della minoranza per discutere sul da farsi. Nel mentre, la conferenza stampa – citata in precedenza – calendarizzata da Forza Italia per domattina fa pensare che la partita sia solo agli inizi.
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