Cronaca

Rinnovato il contratto
a Trenord, avanti
dal 2015 al 2020

“Una decisione presa considerando il fatto che Trenord è anche di proprietà della Regione, nel senso che la Lombardia è azionista di Trenord”. Sono le parole usate dal presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni per spiegare la delibera approvata dalla Giunta regionale, con la quale è stato approvato il rinnovo del contratto di servizio a Trenord dal 1 gennaio 2015 al 31 dicembre 2020. “Questa è una differenza fondamentale con altre Regioni – ha aggiunto Maroni -, alcune delle quali hanno disdetto i contratti con Trenitalia. La Lombardia è socia e quindi era utile, necessario e indispensabile procedere al rinnovo del contratto”. “Abbiamo valutato i risultati operativi di Trenord alla fine dell’anno – ha proseguito il presidente – e li abbiamo giudicati non pienamente soddisfacenti, stiamo studiando i modi, in accordo con Rfi (l’altro socio) per migliorare l’efficienza nella gestione del servizio ferroviario regionale. Intanto confermiamo l’affidamento a Trenord, perché vogliamo mantenere il modello lombardo di una società mista”.

“Sul Tpl Regione Lombardia – si legge in una nota stampa della Regione – è l’unica che aggiunge 400 milioni di euro ai fondi dello Stato. Regione Lombardia fa un investimento ‘rilevantissimo’ sia sulla struttura, creando la società mista, che in termini di investimento”. “Il Tpl è un’area strategica, critica – ha proseguito il presidente -, su cui vogliamo intervenire; la prima mossa l’abbiamo fatta, le altre sulla gestione di Trenord e sull’efficienza e sul miglior esercizio sono allo studio e saranno attuate nelle prossime settimane”.

“Dal momento che altre regioni mettono a gara il servizio – ha concluso Maroni – faremo in modo che Trenord possa parteciparvi per coordinare al meglio il servizio visti i problemi che abbiamo rilevato nei collegamenti fra Lombardia e Veneto. Se ci fosse un’unica società a gestire tutto il collegamento sovraregionale forse recupereremmo in efficienza”.

“Si tratta di un atto dovuto, richiesto dall’Unione europea – ha precisato l’assessore alle Infrastrutture e Mobilità Maurizio Del Tenno -. Abbiamo dunque risposto all’esigenza di comunicare, con un anno di anticipo all’Europa, come Regione Lombardia intende procedere alla scadenza dell’attuale contratto del gestore del servizio ferroviario regionale”.

“Contrariamente a quanto hanno fatto altri – ha continuato Del Tenno – in questi anni noi non abbiamo mai tagliato gli investimenti sul servizio ferroviario e tantomeno i servizi. L’ipotesi di rinnovo del contratto a Trenord va nella direzione di rafforzare una realtà giovane, ma solida, e destinata a crescere e a migliorarsi. Inoltre l’obiettivo è di centralizzare la gestione del servizio ferroviario locale sempre più sul territorio lombardo, senza dipendere completamente da Trenitalia e da Roma”. “La scelta di Regione Lombardia – ha aggiunto l’assessore – consolida e rilancia l’esperienza industriale di Trenord, che continua a essere giudicata positiva e indispensabile per lo sviluppo del servizio ferroviario anche in vista di Expo”. Del Tenno ha poi precisato che altre Regioni hanno invece scelto di mettere a gara l’affidamento del servizio.

ALLONI (PD): “PROVVEDIMENTO SBAGLIATO”

“Un provvedimento sbagliato” secondo i consiglieri regionali del Pd Jacopo Scandella e Agostino Alloni, “che premia un vettore che ha collezionato in questi anni risultati non proprio entusiasmanti. Uno schiaffo a tutti i pendolari lombardi che affossa qualsiasi tipo di rilancio del trasporto pubblico regionale. Per noi la risposta migliore è quella di mettere a bando il servizio ferroviario regionale, strada già intrapresa da Veneto ed Emilia Romagna ed annunciata dalla Toscana, ma un’ ipotesi che Maroni non vuole nemmeno prendere in considerazione. Il motivo è semplice: la Regione non ha un quadro preciso del sistema ferroviario locale e con un vettore esterno la situazione scivolerebbe di mano. Ha fatto bene Maroni a ricordare che ogni anno la Giunta investe 400 milioni di euro in Trenord – continuano – ma in qualsiasi azienda se ad un investimento non corrisponde il risultato si cambia strategia”.

Infine i due consiglieri regionali del Pd esprimono perplessità sull’eventuale partecipazione di Trenord al bando di gara europeo che sarà indetto da Veneto ed Emilia. “Che interesse avrebbe Zaia – domandano -, dopo aver abbandonato Trenitalia, a farla rientrare dalla porta di servizio attraverso Trenord?”.

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