Economia

Spallanzani, piccola speranza
Firmata la cassa per tre mesi
Ma l’incubo licenziamenti resti

Nella foto, uno degli istituti di ricerca Spallanzani

Un sospiro di sollievo per i dipendenti dell’Istituto “Lazzaro Spallanzani” di Rivolta d’Adda. Anche se la situazione non è di certo rientrata, una cosa è certa: per ora nessuno verrà licenziato, grazie alla firma di una cassa integrazione in deroga, retroattiva da gennaio, e per tre mesi, cioè fino alla fine del mese di marzo. Un tempo necessario per la dirigenza e le istituzioni per trovare nuovi finanziamenti e far continuare il lavoro all’Istituto fiore all’occhiello della ricerca.
Oggi nel pomeriggio nella sede dell’ l’agenzia regionale per l’Istruzione Formazione e Lavoro, i dirigenti dell’Istituto, insieme ai sindacalisti, Carla Spelta della Filcams Cgil, e Paolo Riboli della Fisiscat Cisl, hanno concordato la firma della cassa in deroga che sarà gestita a rotazione tra i dipendenti, 28 in totale, 19 quelli in esubero secondo l’azienda.
“Siamo soddisfatti, certo non al 100%, ma abbiamo raggiunto l’obiettivo che ci eravamo prefissati. Durante l’incontro è intervenuto anche l’assessore all’Agricoltura Giovanni Fava che ha assicurato il suo impegno perchè i fondi regionali non vengano tagliati”, spiega Carla Spelta. Dall’altro lato anche il sottosegretario Maurizio Martina, ha preso contatti con il ministero dell’Agricoltura e quello della Sanità per cercare finanziamenti per far continuare l’attività all’istituto rivoltano.
“L’azienda ha concluso i licenziamenti e accettato la cassa in deroga, oltre ad aver detto che non si opporrà ad eventuali dimissioni di ricercatori che dovessero trovare altri posti. Ora – aggiunge – abbiamo tre mesi per proseguire i contatti con le istituzioni per cercare di trovare fondi e garantire l’occupazione e la continuità allo Spallanzani”.
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