Cronaca

Affitti per studenti troppo cari
Con Acsu risparmi fino a 2mila euro

Crema è cara. Sebbene taluni sostengano che i prezzi sono nella norma, gli affitti rimangono quasi proibizionistici. Si parte da 300 euro per un modesto monolocale, periferico rispetto al centro città. Cento euro in più, invece, nel caso si preferisca un bilocale. E per aggiungere ancora un’altra stanza, è ben difficile trovare un’offerta a meno di 500 euro.
Affitti ed utopie, dunque. La categoria più soggetta a questi “vorrei ma non posso” è quella degli studenti. Spesso senza un lavoro, alle volle giunti a Crema per corsi come quello di Organaria, e con un budget da investire inferiore rispetto a quello chiesto per un affitto. Tanto che qualcuno lo scorso anno ha dormito per mesi in macchina. La denuncia arriva dai docenti di CrForma che hanno chiesto una mano al comune perché possa offrire un pacchetto di aiuto per gli studenti fuorisede.
Ed ecco arrivare in soccorso, per lo meno degli studenti universitari, l’Acsu, anche se non è da escludere che le trattative in atto possano ricomprendere anche il CrForma. L’Associazione cremasca studi universitari sta infatti sondando le disponibilità delle agenzie immobiliari, al fine di stipulare un contratto che agevoli lo studente. Obiettivo è aumentare l’attrattività di Crema, offrendo servizi di affitto a prezzi accessibili agli studenti. Con contratto su cui Acsu sta lavorando, il futuro inquilino risparmierebbe i costi di mediazione – dell’agenzia immobiliare – e del deposito cauzionale. Il che significa, su un affitto di importo pari a 500 euro, un risparmio di 2000 euro su un costo preventivato di 2500. Detto altrimenti: uno sconto pari a quattro mensilità.
Come reagiranno le agenzie immobiliari alla proposta, è tutto da vedere. Per ora la risposta parrebbe buona: già tre agenzie, delle sette storiche esistenti in Crema, hanno aderito al progetto. Sebbene manchi ancora qualche dettaglio, sono già operative. L’azione di ricerca da parte dell’Acsu, inoltre, sta proseguendo. Da tenere particolarmente in conto è la tendenza del mercato immobiliare: a Crema, da cinque anni a questa parte, è notevolmente aumentato il numero delle operazioni di locazione; al contrario, è diminuito quello delle compravendite. Se a ciò si aggiunge che iniziative quali la residenzialità studentesca erano già nell’aria da tempo – anche per evitare che gli studenti, come già capitato, si trovino costretti a dormire in macchina –, non si può negare la positività dell’azione intrapresa. Ma, al fine di una maggiore efficienza, non si può prescindere dai dati. Ad oggi manca uno storico delle “migrazioni” e delle locazioni degli studenti – un numero, spalmato su ogni agenzia, davvero esiguo. È difficile stimare quanti fossero, sono o saranno gli studenti provenienti da altre città o regioni. Per tale motivo, è impossibile, per gli immobiliari, intercettarne la domanda e fornire servizi a prezzi convenienti e competitivi. D’altro canto, per l’Amministrazione comunale è altrettanto difficile pensare a misure d’incentivo per la permanenza a Crema. Infine, anche Acsu beneficerebbe di tali dati: non sapendo al flusso di studenti in entrata, il rischio è quello di coinvolgere un numero di attori sproporzionato a quella che è la reale richiesta degli studenti – ma di questo Fabiano Gerevini, commissario Acsu, non ha mai fatto mistero.
Già da oggi, le agenzie interpellate, posso agire sul contratto Acsu. La precondizione rimane quella per cui lo studente dimostri d’aver preso accordi con l’Associazione cremasca, la quale dovrà, a sua volta, garantire per lo studente. Nel caso ciò venga a mancare, all’ipotetico inquilino verrà applicato il protocollo del cliente abituale, senza sconti né agevolazioni.
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