Economia

Cremona attrae pochi imprenditori
da altre province: 67% ‘autoctono’

Il territorio cremonese è lontano dai primi posti della graduatoria lombarda sulla capacità di attirare imprenditori da altre province. La nostra zona si caratterizza infatti per una forte presenza di realtà “autoctone” e una ridotta presenza di imprese “di importazione”. E’ quanto emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano sui dati del registro delle imprese al secondo trimestre 2013, un’elaborazione che tiene conto delle persone impegnate in un’attività imprenditoriale, tra titolari, amministratori e soci (considerando le sole persone attive) ed esclude dall’analisi le cariche tenute da cittadini stranieri, focalizzando così l’attenzione sugli eventuali “movimenti” di italiani da una provincia all’altra per “fare impresa”.

In provincia di Cremona vengono conteggiate 40.273 cariche di impresa (stranieri esclusi, come detto). Di queste, quasi 27mila (26.930 per la precisione) provengono dalla medesima provincia, sono “autoctone”. Sono quindi 13.343 quelle provenienti da altre province.

Altro aspetto analizzato dallo studio è quello delle cariche di impresa “esportate” in altre province. In questo senso, quelle cremonesi sono 14.780.

Osservando la classifica lombarda sulla capacità di attirare imprenditori da altre province, il territorio cremonese si piazza all’ottava posizione. Milano (ovviamente) è in testa (sono “autoctone” meno della metà delle imprese: 49 per cento). Nella stessa condizione troviamo Monza e Brianza (percentuale praticamente identica), poi Lodi (56 per cento), Como (59 per cento), Varese (61 per cento), Pavia (62 per cento), Lecco (stessa percentuale), Cremona (67 per cento), Mantova (74 per cento), Bergamo (76 per cento), Brescia (80 per cento) e Sondrio (86 per cento).


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