Notte bianca, Lupo Pasini: “Chiari
fin dall’inizio sulla
disponibilità di solo due postazioni”
“Questa mattina ho appreso anch’io questa notizia, con grande stupore”. Così commenta Alessandro Lupo Pasini, direttore dell’Istituto Folcioni, i disguidi musicali di sabato sera. Nel corso della notte bianca, infatti, erano previste esibizioni musicali di allievi e docenti. Solamente due esercizi commerciali, però, hanno potuto usufruire di questa occasione musicale. E questo non è piaciuto a Graziano Bossi, vicepresidente di Confcommercio, il quale ha accusato il Folcioni di non aver rispettato i patti.
È Lupo Pasini a fare chiarezza sull’accaduto: “Circa un mese fa, come Fondazione (S. Domenico, nda), abbiamo ricevuto una mail in cui venivamo invitati a far partecipare i nostri allievi in occasione della notte bianca”. Una proposta accettata di buon grado.
A distanza di pochi giorni il direttore risponde all’offerta. Dopo essersi consultato col collegio docenti, emerse che “le situazioni disponibili erano due, e sarebbero state coperte dal corso di chitarra e da quello di canto moderno”. “Ad onor del vero – spiega il direttore – nell’unica telefonata che ho ricevuto risposi che avrei provato a farci dare una mano anche dal Coro Marinelli, ma risultò impossibile in quanto già occupato”. Quindi, sin dall’inizio, gli accordi sarebbero stati chiari: il Folcioni avrebbe partecipato, ma disponendo solamente due situazioni musicali. E questo per un duplice motivo. Il primo: la questione temporale. “Fosse stato per noi – spiega Lupo Pasini – avremmo cercato di creare qualche situazione in più, ma è difficile organizzare esibizioni all’esterno con così poco preavviso”. Secondo motivo: se è vero che i corsi del Folcioni sono vari ed eterogenei, per le esibizioni esterne “ci appoggiamo di più a strumenti facilmente trasportabili; è un’impresa riuscire a trasportare un pianoforte”, commenta il direttore. E continua: “Già dall’inizio, per queste ragioni, abbiamo dato questa risposta: la disponibilità di due sole classi”. A ciò va inoltre aggiunto che parte degli allievi, nei giorni precedenti, era stato occupato con i saggi di fine anno. E non sarebbe quindi rientrato nel computo dei musicisti disponibili.
Così si arriva alla fatidica data. “Nei giorni immediatamente prima ho ricevuto una mail dove si chiedeva di indicare la strumentazione necessaria”. Fine della storia.
Ciononostante, e malgrado i disguidi – dovuti, forse, a difetti di comunicazione –, non c’è rimorso né riprovazione nelle parole del direttore. “Noi siamo sempre stati disponibili – confessa – e sempre lo saremo per belle iniziative come questa”. Con l’auspicio che, in futuro, l’organizzazione possa risultare più efficace.
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