Cronaca

Scuola Charis, 4mila
firme per il riutilizzo
della struttura

Era il 26 novembre, e, nell’anticamera del Palazzo della Provincia, il presidente Salini rinviava l’offensiva del Comitato per il riutilizzo della ex scuola di CL. “L’interlocutore – sosteneva Salini – è il sindaco Bonaldi”. E reindirizzava le firme raccolte dal comitato nelle settimane precedenti agli uffici di piazza Duomo. Ma la partita, come si poteva evincere, non era certo chiusa.
Ennesimo contrattacco del Comitato, si diceva. Dopo la recente presa di posizione dei sindacati Cgil – a favore del riutilizzo di stampo pubblico – il dibattito viene riaperto. Massimiliano Salini, chiosano in conferenza, ha raccontato menzogne. Anzitutto non è vero che in Provincia tutti i partiti, di maggioranza e minoranza, erano d’accordo sul nuovo polo scolastico previsto a S. Bartolomeo. Scrivono i consiglieri provinciali del PD: “Il nodo vero è la complessa e certo difficile situazione giuridica dell’area Valcarenga, anche in relazione alla quale si definisce la compatibilità economica del trasferimento del progetto provinciale – quello previsto a S. Bartolomeo, nda – sull’area”. Per tale motivo credono sia indispensabile “ottenere il parere del liquidatore sulla questione, come giustamente chiesto e auspicato dal comune di Crema nell’ultimo atto di giunta emesso a riguardo” – si fa qui riferimento alla delibera n° 420 del 2 dicembre 2013 in cui la giunta dà l’avvio al processo per sciogliere la convenzione con la Provincia per la vendita dei terreni di via Libero Comune. In secondo luogo, stando alle dichiarazioni del professor Patrini, quella del comitato è stata “un’opera collettiva”. A far firmare la petizione, e prendere parte alla proposta, non sono stati solamente i partiti SEL e Rifondazione. Infatti, il Comitato s’è avvalso della partecipazioni di svariate associazioni attive in questo specifico settore. Ma non solo: la raccolta firme è avvenuta grazie all’aiuto di numerose persone, abitanti dei quartieri, che hanno messo a disposizione il loro tempo partecipando a questo esercizio di “democrazia diretta”. Perché, come specifica Patrini, “la nostra posizione, come Retescuole, non era ideologica”, bensì “razionale, pragmatica, fondata sul buonsenso e contro gli sprechi”. “Crema – continua Patrini – ha capito questa posizione e s’è schierata chiaramente per il riutilizzo della Valcarenga”. E lo ha fatto, tanto per iniziare, con 3840 firme.
“Pensiamo di aver centrato i nostri obiettivi”, dichiara Patrini. Dopo la delibera del 2 dicembre, dove viene stabilita la restituzione di 55mila euro dall’Amministrazione cremasca alla Provincia, la situazione cambia. Continua Patrini: “la Provincia non ha più terreni su cui costruire, l’opinione pubblica s’è schierata, e s’è riuscito a dare la possibilità al curatore fallimentare di valutare la possibilità del riutilizzo della Valcarenga”.
Prossimi obiettivi del Comitato saranno: la consegna delle firme a Salini, al quale viene rilanciata la palla dopo che la succitata delibera straccia, di fatto, le convenzioni in atto, e dispone la stipula di nuove; un’eventuale consegna ance all’ufficio protocolli, nel caso il presidente della Provincia non le recepisse; il coinvolgimento di Regione Lombardia; la consegna – ma solo per una questione di onestà e completezza, rimarcano in conferenza – al sindaco Bonaldi.
Se di nuovo match non si tratta, si può almeno sostenere stia per iniziare il secondo tempo di una partita ancora molto lunga.
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