Scure su ospedali, salvi i tre cremonesi
Il Patto per la Salute del Ministero
Sono salvi i tre ospedali cremonesi di Cremona, Crema e Oglio-Po (Viadana e Casalmaggiore) dalla scure che si sta abbattendo su diverse strutture sanitarie. Infatti “Il Patto per la salute” che il Governo nazionale sta per sottoscrivere con le Regioni prevede tra l’altro la chiusura dei piccoli ospedali con meno di 120 posti letto. La lista è già stata stilata al Ministero della Salute e comprende gli ospedali che dovrebbero chiudere i battenti ed essere riconvertiti in strutture per la lungodegenza e la riabilitazione ovviamente se Regioni e governo daranno il via libera.
Secondo diversi esperti questi piccoli ospedali sono uno sperpero e il Ministro Lorenzin vorrebbe siglare l’accordo con le Regioni prima di Natale, per poi inviarlo in Gazzetta sotto forma di decreto.
Salvi i tre nosocomi cremonesi (anche se probabilmente saranno rivisti dal punto di vista amministrativo, ad esempio accorpando Crema con Cremona oppure con Lodi e Treviglio) ma destino segnato per altre strutture vicinissime al nostro territorio: sotto tiro l’ospedale di Asola (66 posti letto), quello di Casalpusterlengo (79), di Codogno e di Leno (16 posti).
In difesa dell’ospedale di Crema la giunta di Crema aveva approvato una delibera e sta mettendo in campo una serie di iniziative in accordo con i sindaci del territorio.
“La nostra amministrazione ritiene opportuno avviare un percorso di presa di coscienza e soprattutto conoscenza, da parte delle realtà locali. In occasione della assemblea distrettuale dei sindaci del 14 novembre abbiamo posto con gli amministratori del territorio in maniera informale la questione della riforma sanitaria e del futuro dell’ospedale cittadino. Quello che in questo momento ci sta a cuore è capire quante siano le possibilità per Crema di rimanere autonoma, prima opzione che il territorio deve sostenere. In alternativa alla perdita dell’autonomia, è necessario comprendere quale sia l’aggregazione migliore, quella che permetterà di salvaguardare la qualità del servizio e creare meno disagi ai cittadini. Insomma, è doveroso che si sia preparati ad affrontare la situazione il giorno in cui la Regione proporrà le proprie soluzioni”, scrive il sindaco Bonaldi, che ha già incontrato i primari dell’ospedale di Crema “disponibili ad illustrare i pro e i contro delle varie ipotesi in campo e ad entrare nel merito delle varie problematiche ai fini di una piena conoscenza da parte degli amministratori locali”. Per questo il sindaco propone un forum tecnico politico con l’assessore regionale, il presidente della commissione regionale sanità, il direttore generale dell’Ospedale di Crema, le rappresentanze dei primari ospedalieri e anche dei medici di medicina generale.
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