Economia

La SisTer sfida la crisi e cresce:
nuove linee di produzione
Investimento a 4,2milioni di euro

Una nuova palazzina, due nuove linee (con possibilità di arrivare a quattro), una nuova area di confezionamento, un aumento di produzione di 60milione di metri totali di produzione e un investimento di 4milione e 200mila euro.
Questo i numeri della crescita della SisTer di Palazzo Pignano, che in un momento di crisi dove le aziende chiudono i battenti, investe e aumenta la capacità produttiva. Una buona notizia per il Cremasco e per i 400 dipendenti dell’impresa del gruppo Fresenius, che produce tubi medicali per la dialisi.
Una inaugurazione in pompa magna con la presenza dell’amministratore delegato della SisTer, Massimo Fini, del Ceo di Europa, Medio Oriente, Africa e America Latina, Emanuele Gatti, del Global Ceo, Kent Wanzek, oltre che dei rappresentanti di istituzioni e industriali, tra i quali il neo presidente dell’associazione Industriali di Cremona, Umberto Cabini, del consigliere regionale, Carlo Malvezzi e del presidente della Provincia, Massimiliano Salini.
Soddisfazione espressa dai presenti, per l’investimento che rappresenta “il primo passo di un piano di sviluppo industriale che caratterizzerà SisTer fino al 2020 e che si base su stime di crescita della domanda del tubo medicale”, prodotto il azienda.
“Siamo orgogliosi del progetto – ha detto l’amministratore delegato Fini – che permetterà di realizzare nuovi uffici nel piano superiore con lo spostamento di alcuni uffici esistenti e la realizzazione al loro posto di nuovi spogliatoi. Questo permetterà già da ora l’aumento della capacità del 15% per arrivare poi anche al 50%. Altra importante innovazione – aggiunge – sarà l’automazione del packaging che salvaguarderà l’occupazione e un aumento dell’efficienza e della capacità produttiva da 260milioni a 430milioni di metri l’anno di tubo”.
Un investimento quindi che il General manager ha definito come ‘un fattore di continuità nella crescita dell’azienda, contributo al benessere della comunità e al contempo, momento di svolta, simbolo di un’inversione di tendenza nello status generale dell’economia del territorio”.
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