Cronaca

Polmoni, patologie in
aumento, ma interventi più
efficaci e tempestivi

Il progetto di Screening “di base” del tumore polmonare è giunto quest’anno alla sua seconda edizione. Nato da un’idea del dottor Luciano Gandola, quest’anno ha permesso a più di un centinaio di “grandi fumatori”, nella fascia dai 55 ai 75 anni, di fruire gratuitamente di uno screening toracico. L’indagine ha avuto i seguenti risultati: su 119 reclutati, 118 si sono sottoporti a screening, e 116 hanno completato l’iter. Il percorso prevedeva, dopo le prime fasi di individuazione del campione, l’esecuzione della tac, la refertazione e la consegna della scheda al paziente. Ai referti veniva poi allegato un consiglio, nel caso venisse rilevata un’anomalia, da consegnare al proprio medico curante.
Quanto emerso dalle rilevazioni di quest’ultima edizione è un aumento dei casi meritevoli di soli controlli nel tempo (+10% circa) e di quelli meritevoli di ulteriore step diagnostico (+12% circa) , nonché una riduzione dei casi per cui si rendeva necessario un intervento più tempestivo (-7% circa). Lo studio ha permesso, inoltre, di intervenire su alcune casistiche di maggiore entità patologica, portando così ad interventi importanti e necessari.
Si legge nel report dell’attività: “sulla base di tali riscontri, superiori a qualsiasi previsione statistica, si può senz’altro affermare che lo screening ha avuto un risultato di indiscusso valore per la popolazione che si è sottoposta agli accertamenti evidenziando, precocemente, in soggetti a rischio ma asintomatici, patologie severe, e consentendo pertanto un loro trattamento tempestivo”. Rapporto costi-benefici quindi positivo, che induce ad una profonda riflessione di fondo: nonostante il costo non proprio trascurabile, il servizio fornito alla persona ha un’enorme utilità. Secondo il dottor Gandola, “è chiaro che il risultato incoraggia a continuare il progetto”. E di questo ne è convinto anche Giorgio Olmo, rappresentante dell’Associazione Popolare di Crema per il territorio, sponsor del progetto. “Di fronte a certe iniziative – sostiene Olmo – manteniamo l’adesione, in linea di massima”, anche se, confessa, “impegni sicuri, in questo momento, non ne possiamo prendere”.
Il progetto di screening, è bene ricordarlo, è stato attuato dal comparto di radiografia dell’Ospedale Maggiore di Crema come attività aggiuntiva, oltre al normale servizio prestato quotidianamente. Non per questo, avvisa Giampaolo Benelli – direttore dell’Unità di radiografia – è stato sottratto tempo ad altri pazienti. Soddisfatto del risultato e della qualità del lavoro anche il direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera cremasca Luigi Ablondi, il quale, oltre a ringraziare i dottori Gandolfi e Mauro Padrenostro per l’intensa attività di refertaggio delle indagini TAC svolte nel corso del progetto, ha tenuto a informare la stampa di una nuova iniziativa dell’Ospedale. Il 19 dicembre, infatti, verranno consegnate 15 borse di studio ai figli dei dipendenti dell’Azienda Ospedaliera; cinque per chi ha ricevuto la licenza media, cinque per il diploma di scuola superiore e cinque per i laureati.
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