Economia

Economia e finanza scaldano
il San Domenico: in 200
per Bortolussi: ‘Paghiamo più tasse
ma il problema è la pubblica amministrazione’

In sala, ad attendere Giuseppe Bortolussi, oltre a Stefano Righi – giornalista del Corriere della Sera e intervistatore della serata – e Patrucco insieme ai suoi accompagnatori, c’erano più di 200 persone. La serata, dedicata alla presentazione del libro “Perché scontrini e fatture in regola non salveranno l’Italia”, del dirigente della CGIA di Mestre, era previsto iniziasse alle 21. Tuttavia, Bortolussi ha dovuto lottare col rientro da un altro impegno, arrivando in ritardo. Poco male, se ad ingannare l’attesa sale sul palco Patrucco, accompagnato dai maestri Gaffuri (al contrabbasso) e Caldarini (al pianoforte). Quaranta minuti di satira ed irriverenza, che nemmeno Righi ha saputo disdegnare.
La seriata, conclusasi ben oltre le 23, ha visto un’accesa bagarre tra Bortolussi e Righi; il primo, a ruota libera, inondando di dati ogni frase proferita, ed il secondo, al contrario, con intromissioni minimali e pungenti. Risultato: giro del mondo economico, politico e finanziario, in partenza dal tema dell’evasione ed in arrivo allo stesso. Non sono mancate affermazioni taglienti: “Non possiamo essere grandi evasori se paghiamo più tasse di tutti gli altri paesi europei”, ha sostenuto Bortolussi, noto polemista affezionato ai dati. E ancora: “Il problema maggiore non è l’evasione, ma l’incapacità della pubblica amministrazione e della burocrazia di andare in capo ai problemi. Così, invece di fare i controlli, si aumenta indistintamente la pressione fiscale”. L’inventore dell’Ufficio Studi della CGIA di Mestre, inoltre, non ha risparmiato provocazioni e teorie non convenzionali: secondo alcuni dati, gli evasori maggiori lavorano nel pubblico impiego, non nell’artigianato o nel commerciale come comunemente si pensa – il motivo sarebbe da ricercare nei doppi lavori. Serata quindi interessante, all’insegna di un altro modo di guardare ai dati e di ripensare ai problemi dell’Italia.
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