Politica

Piloni, dalla sfiducia alla
segreteria Pd: ‘Chi mi ha
accusato ora chiede rimborsi’

Nuova avventura per Matteo Piloni, dopo un anno e mezzo da presidente del consiglio comunale, ora è alla guida del Partito Democratico della provincia di Cremona. Una nuova sfida da affrontare, ma con un occhio di riguardo sempre alla città di Crema e con qualche sassolino nella scarpa da togliersi dopo la sfiducia e le accuse arrivate prima dal Movimento 5 Stelle e poi dall’intera minoranza per i rimborsi chiesti dal Pd per le sue assenze dal lavoro nella federazione di via Bacchetta.

Partiamo dagli ultimi eventi: dopo un anno e mezzo alla guida del consiglio comunale, una nuova sfida: la segreteria provinciale del Pd. E subito impegni importanti: le primarie per la scelta del segretario nazionale, e soprattutto le elezioni amministrative del 2014, da Cremona ai piccoli comune del territorio, dove la maggior parte dei sindaci, di area del centrosinistra, è arrivata al secondo mandato… come le affronterai?
Con calma. Ecco come le affronterò. Con la consapevolezza che il lavoro è enorme e che serve l’impegno di tutti. È per questo che ha mosso i primi passi cercando di far capire ai più che serve il sostegno e la responsabilità di tutti. Adesso siamo impegnati nelle primarie avendo poco tempo a disposizione. ma con la voglia di fare il meglio possibile. Non solo numericamente, ma soprattutto qualitativamente. Lasciando perdere i regolamenti, stiamo cercando di recuperare l’abitudine al confronto e al merito. Per questo abbiamo organizzato molti incontri nei circoli per permettere a tutti di potersi confrontare e discutere di come ognuno vuole e vede il partito. Poi ci metteremo pancia a terra per le amministrative. Un percorso cominciato ma che deve diventare sempre più patrimonio pubblico. In quest’ ottica hai scritto agli iscritti della città di Cremona proponendo modalità e tempistica, tra cui le primarie a febbraio. Ma non c’è solo il capoluogo. I comuni che andranno al voto sono 88, come i tasti del pianoforte. Anche qui ci siamo già mossi con un gruppo di lavoro che sta seguendo paese per paese.

Torniamo a Crema. Un anno e mezzo alla guida del consiglio comunale con una presenza e un impegno costante. Ma anche con la certezza di non avere il pieno appoggio di tutti i consiglieri, come li hai vissuti?
È stata un’esperienza che mi ha dato molto. Innanzitutto mi ha permesso di conoscere meglio la città e chi la abita. Crema è una città viva, meravigliosa, fatta da persone che la amano. E questo è un patrimonio di cui essere orgogliosi. Io poi ho interpretato il ruolo di Presidente a mio modo. Innanzitutto mettendomi a disposizione dei cittadini. Ho incontrato tantissime persone e continuerò questa modalità nel ruolo di consigliere. Poi ho volutamente cercato di stare vicino al sindaco, all’amministrazione e alla maggioranza. Io sono stato quello che ha preso più preferenze, e questo mi ha anche fatto carico di una certa responsabilità in termini di attività politica. E avendo dato il contributo alla nascita di questa amministrazione, ho provato a mettermi a disposizione per farla partire nel migliore dei modi. Cercando di stimolare, consigliare, sempre in un’ottima di squadra. Certe posizioni o dichiarazioni delle minoranze hanno francamente lasciato lo stesso tempo che hanno trovato.

Sei finito al centro ‘della bufera’ per via dei rimborsi chiesti dal Pd per le tue assenze dal lavoro, contro di te è stata presentata una mozione di sfiducia, ma i datori di lavoro di altri consiglieri continuano a chiedere rimborsi al comune senza che questo provochi la stessa reazione. Perchè?

Perché lo stile c’è l’hai o non puoi inventarlo. Tutto qui. Certe posizioni, assolutamente pretestuose e gratuite, trovano oggi la loro natura. I due consiglieri che più di altri mi hanno voluto colpevolizzare di una responsabilità che non mi apparteneva, sono gli unici i cui datori di lavoro chiedono i rimborsi. Il punto non è però la richiesta del rimborso, che è legittima. Da un lato c’è la coerenza e lo stile, che non tutti possono avere in egual misura. Dall’altro il concetto che possano esistere lavoratori di serie A e di serie B. È questo e’ culturalmente sbagliato. Anche qualcuno in “casa mia” è scivolato in questa polemica. Ma oggi la politica e’ talmente bistrattata, anche per colpa sua, che certe polemichette trovano terreno fertile. È stata davvero una brutta pagina, ma che mi ha solo dato ulteriore consapevolezza.

Parliamo della giunta, spesso criticata per via, dice la minoranza, dell’inesperienza degli assessori scelti dal sindaco Bonaldi. Va bene così o è necessario un rimpasto?
Se partiamo dal fatto che la giunta Bruttomesso aveva solo esperti, forse un po’ di inesperienza e’ solo salutare. Il tema però è più serio. Oggi abbiamo un Pd che ha voluto creare condizioni in cui la città potesse avere un’amministrazione libera da pregiudizi e restituire alla città un sindaco che fosse presente, godesse dell’autonomia necessaria per farsi carico dei problemi e dar loro una soluzione. Lo dicevamo e lo abbiamo fatto. Inoltre abbiamo voluto coinvolgere, anche in ruoli di responsabilità, figure nuove, che potessero farsi la propria esperienza. È questo è sempre un investimento a tendere. Certo, l’inesperienza ha i suoi rischi. E la politica ha il compito di sostenere, indirizzare e stimolare nella direzione giusta. Io credo che Stefania Bonaldi stia facendo bene perché su ogni questione ci mette attenzione. Gli assessori hanno preso coscienza del lavoro complicato che c’è’ ancora da fare. e la direzione è giusta. Io credo che i risultati ci saranno. Ricordiamo che Crema ha dovuto ricostruire un tessuto di relazioni, a partire dal territorio, che era stato distrutto. È lo stiamo facendo in un momento di crisi sociale epocale, non dimentichiamo lo mai. Crema non è’ fuori dal mondo. Le difficoltà degli enti locali riguardano tutti.

Crema capo comprensorio. La sfida per far ritornare la città traino del Cremasco è ardua. Ci state riuscendo?

Direi di si. Sulle partecipate, che significa gestione dei servizi al cittadino e rapporti tra sindaci, si è ricostruito un clima di collaborazione per nulla scontato. E questo e’ un obiettivo raggiunto ma che deve continuare con forza. Crema senza il cremasco non esiste. E viceversa. Non è semplice, ma la presenza di Crema deve continuare a rafforzar si all’interno delle dinamiche del territorio. Per il territorio. Come segretario del Partito Democratico provinciale, come intendi spenderti per arrivare a questo obiettivo importante. Nello stesso modo in cui ho lavorato in questo anno e mezzo. Mettendo mi a disposizione, costruendo relazioni e stimolando sui temi. E lo farò molto di più proprio come segretario del Pd.

Ti sei speso molto per la realizzazione di un’area fiere a Crema. Potrebbe essere un punto di partenza per il rilancio dell’intero territorio?

Vero. Ma L’idea del polo fieristico, che non è nuova, sta dentro un’idea di territorio più ampia. Che vada oltre le province per come siamo abituati. Oggi possiamo uscire dalla crisi se facciamo sistema, se portiamo tutto il territorio a parlare la stessa lingua e lavorare per gli stessi obiettivi. E se puntiamo sugli aspetti che possono caratterizzare e quindi rafforzare il cremasco in una dimensione più ampia. Passando anche per l’Expo, che è una tappa molto importante. Su questo continuerò a spendermi.

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