‘Scrivi Vecchioni, scrivi canzoni…”
Il Professore incanta il San Domenico
Le delusioni, il dolore, l’amore (anche quello saffico), la gioventù, la vecchiaia. C’è tutta la vita nelle canzoni del Professore, che ha incantato, stregato, fatto riflettere il San Domenico. Ha scelto Crema, Roberto Vecchioni per aprire il suo nuovo tour “Io non appartengo più”, dal titolo del suo ultimo lavoro, arrivato dopo due anni dalla vittoria a San Remo e definito un gioiello dai critici. C’è tutto Vecchioni dentro, “si sente l’autore”, che ha smosso i cremaschi, inanellato applausi, cantato, parlato e raccontato la sua vita, la sua delusione, il suo “non appartenere più” a questo tempo, a questa società, alla troppa democrazia. Ha cantato, parlato e raccontato anche di quell’amore omosessuale “per chi si vuole”, delle a “Due madri”, per le nipoti Nina e Cloe, “perché ovunque c’è amore, c’è famiglia”. Grandi classici da “Samarcanda” che ha chiuso la serata, a “Luci a San Siro”, passando “Da le mie ragazze”, agli ultimo successi come “Le mie donne”, dedicata all’amica scomparsa Franca Rame, o il capolavoro “Non appartengo più”. Due ore di musica e emozioni, in un San Domenico sold-out, (con sedie aggiunte a riempire ogni buci), che ha salutato il Professore con una standing-ovation. “Scrivi Vecchioni, scrivi canzoni…”.
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