Il dialetto si fa spazio
Vocabolario e poesie
in un unico cofanetto
Ciò che è emerso alla presentazione è un sentimento profondo per quella grossa fetta di cultura cremasca che è il dialetto. Usando le parole di Carlo Antonio Sacchi, è una “testimonianza d’amore”. Ma andiamo con ordine.
In mezzo alla platea siede Filippo Rota, ideatore del progetto che comprende “Vocabolario” e “Profili”. Sono due volumi, per un totale di quasi 800 pagine. Il primo, curato da Luciano Geroldi, ex docente di greco e latino, nonché uno dei “massimi esperti” di dialetto cremasco, come suggerito dal nome, è un vernacolario del dialetto cremasco. Dialetto multiforme, che spesso presenta differenze passano anche solo da un quartiere all’altro. Il secondo, curato da Carlo Alberto Sacchi, non è un’antologia – “che comunque sarebbe stata molto più facile da realizzare”, sostiene lo stesso Sacchi; è una raccolta di più di 270 poesie in lingua cremasca. Come lui stesso la definisce è “un viaggio, diviso a teppe”, nella poesia cremasca.
A spendere parole entusiastiche, in conferenza stampa, anche l’assessore alla Cultura Paola Vailati, secondo la quale questa iniziativa dimostra un profondo amore verso la cultura e la comunità, e il presidente della Proloco di Crema Luigi Ferrigno. Proprio a detta di quest’ultimo, “l’amore per il dialetto e quello per la cultura sono conseguenti e consequenziali”. Per tale motivo, quando Rota gli ha sottoposto l’idea, non ha esitato nel contribuirvi.
L’opera, dedicata a Marianna Rota, verrà presentata al pubblico solo sabato 16 novembre, alle ore 17 e 30, in Sala Pietro da Cemmo. Opera importante per la città di Crema, specie se le parole di Sacchi – “la mia e quella di Luciano (Geroldi, nda) è l’ultima generazione che parla normalmente dialetto” – si rivelassero vere.
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