Cronaca

E’ nata ‘La casa di Ale’
per le donne in difficoltà
Accolta la prima ospite

Alessandra Brusaferri
Una nuova casa per le donne in difficoltà. E’ finalmente aperta ‘La casa di Ale’, la casa di accoglienza in via Carmelitani a Santa Maria, voluta da Paola Freddi in ricordo della figlia Alessandra Brusaferri, scomparsa in un incidente nel dicembre 2010. Oltre un centinaio le persone che domenica pomeriggio a Farinate hanno assistito alla presentazione della onlus, che si rivolge a quelle donne in difficoltà che in questo periodi di crisi hanno perso il lavoro e di conseguenza la casa dove vivevano. Quelle donne, tante anche in città, che magari hanno figli a cui non riescono più a provvedere da sole e hanno bisogno di un aiuto per ricominciare.
“Siamo qui oggi per presentare il progetto che fu di mia figlia Alessandra e che siamo riusciti a realizzare”, ha esordito Paola Freddi illustrando il progetto e raccontando la storia di Manuela, la prima ospite della casa, Una donna che si è trovato in difficoltà e che ora sta ricostruendo la sua vita grazie all’aiuto e all’accoglienza a ‘La casa di Ale’.
“La casa di Ale è una casa di prima accoglienza per donne in difficoltà familiare, esistenziale ed anche economiche. Donne che per qualche motivo si sentono sole, abbandonate, non in grado di andare avanti, bisognose di essere accolte, incoraggiate, consigliate, indirizzate. La casa di Ale servirà a queste persone come luogo dove ritrovare sè stesse, dove trovare una presenza amica, una mano tesa. Si darà loro la possibilità di rimettersi in carreggiata e di poter continuare la loro vita in modo più sereno, autonomo, oserei dire dignitoso”, ha aggiunto la mamma di Alessandra.
Un progetto nato quindi grazie a Alessandra, a “quello che lei e’ stata, a quello che ancora è oggi, nella vita di tutti noi. Ale era ed è determinata, selettiva, in continua evoluzione e discussione, sempre pronta all’azione quando si trattava di ambiziose iniziative volte a migliorare la vita di chiunque fosse in difficoltà; adolescenti, bambini e donne in particolare”, ha sottolineato Chiara Capetti, amica di Alessandra e membra del direttivo della Onlus. Due le caratteristiche de ‘La casa di Ale’: l’amore e l’accoglienza, e una la speranza: quella di poter un giorno realizzare un micronido. “Questo per Alessandra era davvero il grande sogno. Il suo micronido, dove aiutare i bimbi a crescere felici, seguiti e sicuri”, ha aggiunto Chiara Capetti. Un plauso all’iniziativa è arrivata dal presidente della Caritas Diocesana, don Francesco Gipponi che ha sottolineato l’importanza in questo periodo di un welfare non dettato dalla politica, ma che parta dal basso.
Così come dal sindaco di Capralba, che ha patrocinato l’evento, Pierluigi Lanzeni che ha posto l’accento sulla solidarietà viva nel suo paese.
Ora ‘La casa di Ale’ è attiva con la prima ospite, Manuela, alla quale è stato offerta la possibilità di frequentare anche un corso Asa o Oss per ricominciare a camminare da sola.
Ricordiamo che è possibile dare una mano a ‘La Casa di Ale’:
• Tramite donazione (ogni aiuto anche minimo è sempre ben accetto) IBAN IT03U087715665000000190225
• Attraverso in 5 per mille destinando gli aiuti a ‘La casa di Ale’ C.F. 91036480191

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