Cronaca

Mailbombing e raccolta firme
la protesta dei pendolari
contro i semafori sulla Paullese

Mailbombing e raccolta firme. Così la protesta dei pendolari cremaschi che ogni mattina devono raggiungere Milano per lavoro. Lo scopo: ottenere lo spegnimento dei semafori lungo la Paullese soprattutto quello a Paullo che causano code chilometriche e rallentano il traffico di veicoli e autobus che devono raggiungere il capoluogo lombardo. Da qualche giorno le redazioni vengono infatti bombardata dalle stessa mail in cui si chiede l’intervento delle istituzioni per trovare una soluzione e togliere i semafori. Una protesta singolare, un bombardamento continuo di email a istituzione e giornali per far capire il disagio che ogni giorno vivono per raggiungere il posto di lavoro e per tornare a casa la sera. La protesta lanciata dal gruppo Facebook, “Paullese libera!!!”. E da oggi è attiva la raccolta firme elettronica con tanto di evento Facebook creato da Stefano Begotti, del comitato Pendolari Cremaschi.
“Ormai da decenni – recita la petizione, che ha già raccolto in poche ore una trentina di firme – i pendolari che utilizzano la ex S.S. 415 “Paullese” sono costretti a spendere ore del loro tempo incolonnati su questa strada, sia che utilizzino le auto private, sia che utilizzino i bus di linea. Questi ultimi, per guadagnare qualche minuto, allungano il loro percorso utilizzando l’Autostrada, con evidente aggravio di costi per la collettività. I lavori di riqualificazione, eseguiti ad oggi solo parzialmente, non hanno assolutamente ridotto i tempi di percorrenza ed i lavori in corso sulle vicine strade “Rivoltana”, “Cassanese” e “Cerca” fanno riversare ulteriore traffico sulla “Paullese” aggravando una situazione già disastrosa. Nelle ore di punta infatti occorrono circa 30 minuti per percorrere 2 km. Una soluzione semplice per contenere questi disagi sarebbe quella di spegnere i semafori di Paullo e Zelo Buon Persico, ritenuti da noi inutili vista la vicinanza (poche centinaia di metri), di rotonde costruite recentemente che permetterebbero inversioni di marcia ed attraversamenti in tutta sicurezza. Si tratta di una soluzione di buon senso, di rapida attuazione e soprattutto a costo praticamente nullo che, in attesa dell’avvio dei lavori anche su questa tratta, permettere di risparmiare decine e decine di minuti di tempo prezioso a migliaia di pendolari”.
Da lunedì, come ricorda Begotti, verranno spenti i semafori di San Donato, in via sperimentale fino al 25 ottobre.
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