Cronaca

Scoppia la guerra della benzina
Benzinai contro giunta
per l’idea della ‘pompa bianca’

Crema, scoppia la guerra della benzina. La proposta arrivata sul tavolo della commissione Ambiente e Territorio di aprire una delle cosiddette pompe bianche in città, a fianco all’Ipercoop, non piace a tutti. Non piace a Matteo Gramignoli, consigliere di ‘Buongiorno Crema’ e non piace alla Figisc di Confcommercio. I timori sono di pesanti ricadute sulle stazioni di servizio del territorio, che secondo Gramignoli e il sindacato, rischierebbero di chiudere schiacciate dalla concorrenza delle pompe bianche, che riescono a praticare prezzi più convenienti per i clienti. “Le aree di servizio – spiega Gramignoli che annuncia le proprie dimissioni, nel caso il gruppo di maggioranza decida di portare a termine l’operazione – hanno, a causa della crisi, già perso circa il 30% dei ricavi e non hanno bisogno, a Crema e nel Cremasco, di altra concorrenza. Questo tipo di stazioni riescono a praticare prezzi molto aggressivi nei primi mesi, e, una volta sbaragliata la concorrenza, tanti sono anche costretti anche a chiudere, aumentano i prezzi portandoli a livello di mercato. E’ già successo nel Cremasco. E per questo, – aggiunge – anche a fronte di una conoscenza e di un lavoro di anni nel settore (non nel Cremasco), che sono contrario a questo intervento. L’ho detto anche stamattina al sindaco Stefania Bonaldi, se nel caso decidessero di portare avanti l’intervento non me la sentirò più di mantenere il mio ruolo. E non per una questione di principio, ma per via di una battaglia che sto combattendo da anni”. Secondo il consigliere di ‘Buongiorno Crema’, una scelta del genere andrebbe a mettere a rischio parecchi lavoratori. Sul territorio cremasco sono circa 400 gli addetti.
A lui fa eco Graziano Bossi, presidente Figisc che ritiene, che l’impianto avrebbe pesanti ricadute sulle realtà esistenti, mettendone a rischio la sopravvivenza, con conseguenze negative anche in termini occupazionali. “Così come non va dimenticato l’indotto legato alle stazioni di servizio, come ad esempio, gli autolavaggi o i bar, per i quali i gestori hanno affrontato investimenti importanti. Il nostro settore è già in crisi per ragioni strutturali. Siamo chiamati ad operare in un contesto che non richiede certo di essere ulteriormente aggravato. Tanto più che il nostro sacrificio, superati i primi mesi in cui è lecito supporre che la pompa bianca proporrà prezzi particolarmente ribassati, non porterebbe vantaggi concreti ai clienti. E peraltro va ricordato che, già oggi, se attento, il cliente può trovare (in Crema città) fino a tredici centesimi di differenza sul prezzo di ogni litro di benzina”.
“Auspichiamo che la Giunta innanzitutto riveda la sua decisione. C’è spazio per un ripensamento e per avviare quel percorso di condividere anche con le categorie economiche, che, nei prossimi mesi, sarà necessario anche per render più efficace la riorganizzazione “pilotata” della rete”, conclude Bossi.
Il progetto, come spiegato dall’assessore ai Lavori Pubblici, Fabio Bergamaschi, prevede una variante al Pgt, e anche un ampliamento del Gran Rondò con una punto vendita distaccato dalla struttura nella vicinanze del parcheggio della Casa della Caritò e una pompa bianca in via Milano. “E’ una questione da definire, portata ora in commissione ma che avrà un iter anche in consiglio, se andrà avanti. Certo ci sono i pro e i contro in questa operazione: da un lato il risparmio dei cittadini, dall’altro le difficoltà dei benzinai. Per ora nulla però e definito”.
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