Contributi scolastici,
è guerra al Racchetti
Gli studenti: “Discriminati perché
non possiamo pagare”
Ricomincia la scuola e puntuali ricominciano le polemiche legate ai contributi facoltativi. A finire sotto accusa questa volta non è il preside del Pacioli, Giuseppe Strada duramente contestato lo scorso anno dagli studenti del Comitato Scuola Pubblica, ma quello del Liceo Racchetti, Celestino Cremonesi. I ragazzi del Comitato guidato da Alessio Maganuco, accusano il preside Cremonesi di aver messo in atto “una vera e propria selezione che dividerebbe – dicono – gli studenti in due categorie: i paganti e i non paganti. Ai primi verrebbero offerti servizi come la partecipazione ai corsi di lingue straniere, quali il corso tenuto dalla madrelingua, ed extra scolastici, come i corsi in preparazione agli esami Pet e First, attività sportive, corsi pomeridiani ecc. Inoltre, questi potrebbero usufruire dei progetti finanziati dalla scuola quali “progetti salute” e “progetti di formazione”. I non paganti, invece, – sottolineano – verrebbero esclusi da tutto ciò, obbligati a separarsi dalla propria classe durante quelle ore senza poter fare lezione”. Ma non finisce qui. Pare che il dirigente scolastico abbia deciso di ricorrere a provvedimenti drastici per quelle classi dove oltre la metà degli studenti non ha versato il contributo di 130 euro esonerando dalle attività l’intera classe.
Gli studenti a questo punto tornano alla battaglia e parlano di discriminazione economica degli strudenti, ricordando che il contributo, oggetto anche di una interrogazione parlamentare presentata da Danilo Toninelli del Movimento 5 Stelle, è facoltativo.
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