Economia

Moratoria Abi
per le Pmi, Pirelli:
“Bene, ma serve altro”

Nella foto: Umberto Pirelli

Nei giorni scorsi l’ABI ha confermato l’avvio della nuova moratoria per PMI, sottolineando che alla metà di settembre avevano già aderito all’Accordo 281 banche, pari all’80,6% del settore in termini di sportelli. Entro 30 giorni dalla comunicazione all’ABI le banche renderanno operativa la procedura. «Con la precedente moratoria sono stati sospesi 105.600 mutui e messi a disposizione delle imprese 4,3 miliardi di liquidità» ricorda Umberto Pirelli, presidente Fidicom-Asvifidi-Antali, espressione dell’associazione del commercio e PMI Sistema Commercio e Impresa – Asvicom Cremona. «Il nuovo accordo presenta qualche opportunità aggiuntiva, che potrebbe dare ossigeno ad una platea di imprese più ampia della precedente» prosegue Pirelli. «Di fronte ad un futuro periodo economico a cavallo tra recessione  e stagnazione, la nuova moratoria è un fatto positivo, anche se le imprese si attendono ulteriori provvedimenti per favorire la competitività e per aumentare la finanza a supporto delle PMI».

Il nuovo accordo prevede i seguenti interventi finanziari: operazioni di sospensione dei finanziamenti a medio-lungo termine; operazioni di allungamento dei mutui e delle scadenze del credito a breve termine; operazioni di finanziamento per le imprese che avviano processi di rafforzamento patrimoniale.

Pur manifestando un’eccessiva incidenza degli oneri finanziari sul fatturato per effetto della crisi economica, possono beneficiarne le imprese che sono economicamente sane (“in bonis”). È previsto che si impegnino a fornire elementi che evidenzino prospettive di sviluppo o di continuità aziendale, ad esempio attraverso il portafoglio ordini, il business plan e piani di ristrutturazione e rilancio dell’attività aziendale. Rispetto al passato vi sono importanti elementi di novità, tra cui è previsto un più ampio periodo massimo di allungamento dei mutui. Le operazioni avranno condizioni contrattuali invariate se l’impegno dell’impresa è quello di avviare entro 12 mesi dall’ottenimento dell’allungamento, processi di rafforzamento patrimoniale o di aggregazione. In caso contrario le operazioni potranno prevedere una variazione del tasso d’interesse, in misura non superiore all’aumento del costo di raccolta della banca rispetto al momento dell’iniziale erogazione. La variazione non potrà di norma superare il 2%.

Tra le innovazioni c’è anche la possibilità di sospendere le operazioni di apertura di credito in conto corrente con garanzia ipotecaria, tipiche del comparto agricolo, a patto che sia previsto un piano di rimborso rateale nel quale siano identificabili le quote capitale e interessi delle singole rate, ovvero che siano operazioni assimilabili in termini di strutturazione del piano di rientro. Possono inoltre essere sospesi nuovamente i mutui già sospesi ai sensi dell’Avviso comune del 3 agosto 2009 e della successiva proroga.

Il nuovo accordo è operativo per le banche che vi hanno aderito, che si impegnano a renderlo operativo entro 30 giorni lavorativi dalla data di adesione. Le richieste dovranno essere presentate dalle imprese entro il 30 giugno 2014. Le domande di allungamento dei mutui che, a tale data, dovessero trovarsi ancora in fase di sospensione, potranno essere presentate entro il 31 dicembre.

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