Cronaca

“Ecco come ho riorganizzato
il tribunale”, i cambiamenti
del presidente Marini

Sono andati avanti senza sosta anche sabato in tribunale i lavori di trasloco di faldoni, scrivanie, armadi, sedie, poltrone e tavoli per accogliere il personale e i giudici cremaschi che da lunedì cominceranno ufficialmente il loro lavoro nella cittadella giudiziaria di Cremona.

Per quanto riguarda il lavoro di riorganizzazione, “per limitare al massimo i disagi sono stati rispettati i ruoli delle udienze penali”, ha spiegato il presidente Ines Marini. Ciò significa che i processi già fissati a Crema in determinati giorni davanti al determinato giudice non subiranno variazioni, né di calendario, né di titolare del fascicolo. Mentre venerdì il presidente Marini si occuperà delle udienze presidenziali nei procedimenti di separazione e divorzio.

Tra ottobre e marzo, invece, arriveranno quattro giudici che presiederanno le udienze civili. “Ogni avvocato avrà la comunicazione del rinvio dell’udienza e a quale giudice sarà assegnata”.

Le cause più vecchie di Cremona e Crema dal 2000 al 2008 (complessivamente 174) saranno ridistribuite a due nuovi giudici: i magistrati Maria Giulia Lignani e Giorgio Scarsato, mentre le cause dal 2009 in poi saranno seguite da altri magistrati. “Nessuno”, ha detto Marini, “avrà cause più vecchie del 2009. Abbiamo voluto ringiovanire i ruoli”. “Grazie ad un organico maggiore abbiamo potuto riorganizzare tutto”, ha spiegato il presidente, che ha anche aggiunto che nel civile ci sarà la “semi specializzazione” che sarà ripartita tra due giudici. Due magistrati, infatti, si occuperanno di fallimentare, due delle cause di lavoro, due delle esecuzioni, due di famiglia. Così, in caso di ferie e impedimenti, una toga sostituirà l’altra. E sul piano professionale, i giudici hanno il vantaggio “di confrontarsi e crescere professionalmente”.

Per quanto riguarda invece il personale, saranno 15 le persone che arriveranno da Crema, mentre tre saranno gli ufficiali giudiziari.
Lunedì, però, una dipendente non sarà al lavoro. Si è ferita durante le operazioni di trasloco e ha inviato un certificato medico di infortunio sul lavoro. Rientrerà il 16 settembre.

Nelle intenzioni del presidente Marini c’è anche quella di creare, come è già stato fatto a Cremona, uno sportello esterno presso l’Asl di Crema in modo che l’utenza abbia “un punto di riferimento locale per le amministrazioni di sostegno”.

Per permettere l’accorpamento del tribunale di Crema a quello di Cremona, l’impegno è stato massimo. “Tutti hanno dato il loro contributo”, ha detto il presidente, “ed è stato fatto un lavoro eccezionale. Il Comune ha fatto davvero l’impossibile”.

“Ciò che ha pesato”, ha continuato il presidente, “sono state l’incertezza e le ventilate possibilità di proroga, così come una certa disorganizzazione a livello centrale e naturalmente difficoltà comprensibili anche da parte di Crema. Ma noi siamo andati avanti come treni”.

Ora che si parte, il presidente Marini auspica la collaborazione di tutti per fare del tribunale di Cremona una realtà sempre più funzionale ed efficiente.

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