Cronaca

Il Re è pronto, il 7 settembre l’inaugurazione
La statua sarà sorvegliata
24 ore su 24 da telecamere

Nella foto, il comitato promotore del restauro

Il 7 settembre il re Vittorio Emanuele II sarà ufficialmente consegnato alla città. Lo ha confermato il comitato promotore che dal 2010 sta lavorando per restituire a Crema una statua voluta nel 1881 dai cremaschi che allora avevano raccolto la cifra di 8.898,51 lire per realizzare la statua e pagare lo scultore Barzaghi. Un costo totale di 8.492,49 lire per avere in città un monumento dedicato al re d’Italia. Ora come allora, sono stati di nuovo i cremaschi a pagare il restauro della statua, distrutta da una bomba nel 1946 e da allora costodita nei magazzini del museo. Un restauro praticamente completato, e costato 160mila euro, dei quali 130mila già raccolti o finanziati. ‘Il resto – ha detto il presidente del comitato promotore dell’opera, Tino Moruzzi – lo stiamo cercando, ma confidiamo nei cremaschi e in un loro ringraziamento per il dono che abbiamo fatto alla città. Nell’opera di restauro ci ha creduto la Sovrintendenza, così come la Regione che ci ha elargito un finanziamento di 27mila euro che sono già stati erogati, mentre siamo in attesa di altri 9mila. Sono arrivati inoltre 5600 euro dalla Fondazione Comunitaria, il resto tutto da privati’. Un albo d’oro che riporta tutti coloro che hanno contribuito al restauro sia economiamente che con la loro opera è in fase di realizzazione.
‘Siamo felici di poter riconsegnare la statua alla città. – ha esordito Tino Moruzzi – Questo è stato un percorso che ci ha unito, e che oltre a qualche preoccupazione, ci ha dato un sacco di soddisfazioni. Ci ha unito come gruppo ed ora siamo pronti a restituire questa statua ai cremaschi. Il restauro ha riportato la statua al suo splendore, ma abbiamo lasciato i segni del tempo e gli elementi di violenza che ha subito durante gli anni. Il 75% della statua è originale, mentre il 25% è stato ricostruito con marmo di Carrara. Ora la piazza, usata come parcheggio o come zona per le barcarelle, avrà un bene artistico che ne completa l’arredo urbanistico’.
La cerimonia ufficiale, organizzata dal comitato promotore, formato oltre che da Moruzzi, anche dal vicepresidente, Pietro Martini, dal segretario Mario Marazzi, dal tesoriere Mario Cassi, dai consiglieri Gianmaria Carioni, Ferrante Benvenuti, Alessandro Marazzi e Loredana Zurla, oltre che dalla collaboratrice Severina Donati, sarà, quindi, il prossimo 7 settembre alle 10. Ad aprire la manifestazione l’Inno d’Italia, seguito dal discorso del presidente che poi svelerà la statua alla città, prima di consegnare al sindaco Stefania Bonaldi una pergamena che ne attesta la riconsegna del monumento ai cremaschi. L’intera cerimonia sarà accompagnata dal corpo bandistico Giuseppe Verdi di Ombriano.
IL ‘GRANDE FRATELLO’ VEGLIERA’ SULLA STATUA
L’iter del restauro della statua, iniziato come detto nel gennaio del 2010, è stato seguito da una serie di polemiche e proteste, ultima delle quali un cartellone appeso di fronte al cantiere della statua che riportava la scritta ‘Oggi come ieri nessun re’ e una serie di manifesti affissi ancora in tutta la città a firma degli ‘Anarchici e creature varie’ che ritengono patrimonio maggiore della città la distruzione della statua rispetto alla statua stessa. Per questo motivo è quasi pronto un sistema di telecamere di sorveglianza che controllerà il monumento 24 ore su 24. Anche se i membri del comitato non sono molto preoccupati e ritengono poco plausibile il fatto che il monumento possa subire grossi atti vandalici. ‘Ci siamo informati e i contestatori non sono persone violente, quindi credo che al massimo potremo trovare delle scritte fatte con le bombolette, ma dubito che arrivino a rovinare o distruggere la statua. Comunque ci sarà un sistema di sorveglianza che stiamo completando, oltre al fatto che nella zona ci sono dei bar aperti fino a tardi che possono fare da deterrente ai maleintenzionati. Sinceramente siamo più preoccupati per i tifosi a fine campionato, visto che la statua di Garibaldi è già stata rivinata in queste occasioni. Però la piazza di solito non viene usata per i festeggiamenti e a differenza di quello della statua di Garibaldi, qui il basamento è fatto in modo da rendere più difficile per chiunque arrampicarsi’, ha spiegato il segretario Marazzi.
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