Piano cave e variante al Ptcp
Pd sul piede di guerra:
‘Non creano occupazione
e distruggono il Pianalto’
Piano cave e variante al Piano di coordinamento provinciale. Pd sul piede di guerra. Promettono battaglia i rappresentanti del Pd cremasco per cercare di impedire che la variante al Ptcp permetta le escavazioni nel Pianalto di Melotta. Lo hanno promesso il coordinatore cremasco, Omar Bragonzi, la coordinatrice di Romanengo, Valentina Gritti, quello di Soncino, Vittore Soldo e il consigliere provinciale Eugenio Vailati.
Sì, perché, secondo i rappresentati del Pd, la questione ribadita dall’amministrazione provinciale guidata da Massimiliano Salini, in merito alla necessità della cava nel Pianalto e della variante al Ptcp per il rilancio dell’economia e dell’occupazione, sarebbe uno specchietto per le allodole. “Da uno studio dell’Università Cattolica, il fabbisogno di escavazioni per il territorio è coperto per il prossimi dieci anni, quindi anche se si crea l’offerta, non si crea occupazione”, hanno ribadito i coordinatori del Partito Democratico
Insieme alle associazioni ambientaliste del territorio si sono, infatti, ritrovati nella sala consiliare di Romanengo per spiegare le loro ragioni e future intenzioni per la salvaguardia del territorio. “Se la Provincia non si ravvede partirà una feroce opposizione”. Lo promette Omar Bragonzi, che ritiene la questione un ‘problema serio. La salvaguardia del Pianalto è fondamentale e noi ostacoleremo con tutti i mezzi e le motivazioni l’entrata in vigore di questa variante e il piano cave”. Le prime osservazioni al piano cave sono state presentare la scorsa settimana, visto che il termine era il 29 luglio, ora il Pd sta preparando anche le osservazione al Ptcp che vanno presentate entro il primo ottobre.
Ma nel frattempo non demorde e lancia, attraverso Vailati un appello anche ai consiglieri regionali e ai parlamentari perchè impediscano che si confermi, in Regione, sia l’Ate, cioè l’ambito estrattivo nel Pianalto di Melotta, sia la variante al Ptcp.
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